26/09/24

L'amore prima di essere una relazione esterna è l'instaurazione del rapporto con la parte più profonda di sé. 
Se incontriamo l'altro senza aver maturato in noi un rapporto d'amore con l'universalità in cui siamo immersi, stiamo semplicemente usando l'altro come oppiaceo per la sofferenza che deriva dalla nostra incapacità di abbracciare interamente noi stessi. 
L'amore non è fuga, è presenza, risveglio di Sé. 
Io amo nel momento in cui non ho bisogno dell'altro per accettare me stesso. L'altro non può perfezionarmi.
L'amore è condivisione della propria reciproca interezza, volontà comune di abitare quello spazio di luce generato dalla propria intrasferibile vulnerabilità all'ignoto. 
Allora la relazione perde i suoi connotati di lotta tra due corpi separati e diventa Preghiera, Incontro, Infinitezza, Celebrazione della Gioia nel tempio dell'Esistenza.

Enrico Avveduto

(Serge Guerand photography)