31/12/21

Mi sono sempre piaciuti i teatri durante il giorno, così riservati, quasi schivi ma anche intriganti, con le poltrone di velluto rosso in fremente attesa degli spettatori, prima che si apra il sipario, prima che gli attori entrino in scena, prima che le luci si accendano ed inizi la commedia o la tragedia – dipende. Amo ogni sensazione simile a questa, quando tutto è ancora possibile e con un finale inimmaginabile.

❤ Buon 2022 ❤
Ima GI

29/12/21

La bellezza
è un modo di resistere al mondo,
di reggere davanti ad esso
e di opporre al suo furore
una pazienza attiva.

Christian Bobin

28/12/21

Lei sola percepiva i suoni
dei miei silenzi. Temevo
a volte che fuggisse il tempo
ostile mentre parlavamo.
Dopodiché ho smarrito la memoria
ed ora mi ritrovo a parlare
di lei con te, tra spirali di fumo
che velano la nostra commozione.
Ed è questa la parte di me che ritrovo
mutata: il sentimento, per sé informe,
in quest'oggi che è solo di rimpianto.

Eugenio Montale

26/12/21

Chi lo sa quanto i nostri ricordi dipendono dal ricordo, e quanto invece dalla fantasia e dal nostro bisogno di confortarci. Con le bugie, con le illusioni, con le storie.

Gianrico Carofiglio,
“Né qui né altrove”

24/12/21

La sua altezza stava nell'essere evocativa e mai esplicita.

Ima GI

21/12/21

Tu sia benedetta: tu e la tua impassibilità.
Benedetta tu sia
tu che crei la vertigine nella calma,
la calma in seno alla passione.
Benedetta tu sia
tu che lasci l'uomo nudo di fronte a se stesso,
che abbatti le fondamenta del quotidiano.

Magico è il tuo viso nella grande oscurità dell'esistenza.
Sì, magico è il viso di colei che non vuole
se non l'abisso dell'essere amato.
Ci sia lei per smentire la falsa donna,
colei che si veste di inutili panni e inutili danni.
Lei possa, ogni giorno rinnovare il tempo,
trasformare un'ora in un minuto.
Ella sia colei che nega ogni vanità,
colei che costruisce tutto il silenzio,
cammini al fianco dell'uomo nella sua antica,
solitaria marcia verso l'ignoto
- questa eterna coppia con cui comincia e finisce il mondo.

Vinícius de Moraes

(Klaus Wegele photography)

18/12/21

Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più a ripetersi esistenzialmente. In essa, l'avvenimento non si trasforma mai in altra cosa: essa riconduce sempre il corpus di cui ho bisogno al corpo che io vedo; è il Particolare assoluto, la Contingenza sovrana, spenta e come ottusa, il Tale, in breve la Tyché, l'Occasione, l'Incontro, il Reale nella sua espressione infaticabile.

Roland Barthes,
“La camera chiara”

15/12/21

“Sono una donna così
Da sognare
Così diversa da chi
È sempre uguale...”

Patty Pravo,
“Una donna da sognare”

13/12/21

“Ma sei un baol... Un'idea immortale e fascinosa, sei il pensiero dell'altrove, magia, avventura, libertà, utopia, rock-and-roll...”

Stefano Benni,
“Baol. Una tranquilla notte di regime”

(Lika Kakhiani photography)

12/12/21

Se i tempi non chiedono la tua parte migliore,
inventa altri tempi.

Stefano Benni,
“Baol. Una tranquilla notte di regime”

(Adolfo Valente photography)

11/12/21

Tutto è portare a termine e poi generare. Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe d'un sentimento dentro di sé, nel buio, nell'indicibile, nell'inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l'ora del parto d'una nuova chiarezza.

Rainer Maria Rilke

(Laetitia Duarte photography)

10/12/21

Che il bello e l'incantevole
siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.

E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere,
non somigliano a noi - effimeri-,
non raggiungono il fondo dell'anima.

No, il bello più profondo e degno dell'amore 
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.

Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge e scorre, alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.

Hermann Hesse,
“La felicità. Versi e pensieri”

09/12/21

Ascoltarsi dentro.
Non  lasciarsi più guidare 
da quello che si avvicina da fuori, 
ma da quello che s'innalza dentro.

Etty Hillesum

(Robert Roto photography)

07/12/21

Ci sono molti modi per essere liberi. Uno di questi è quello di trascendere la realtà dalla fantasia, come cerco di fare.

Anaïs Nin

(Lika Kakhiani photography)

05/12/21

Non lasciarti soggiogare dall'audacia.
Sii ardita, ma con stile.

Ima GI

04/12/21

Ma’s ann ‘gam mhealladh, a ghaoil, a bha thu
Ma’s ann ‘gam mhealladh as deigh do gheallaidh
‘Se luaidh do mholaidh ni mi gu brath
Ma’s ann ‘gam mhealladh, a ghaoil, a bha thu

Righ, gur mise tha gu tursach
Gaol an iarla ‘ga mo chiurradh
Tha na deoir a’sior-ruith o m’ shuilean
‘S mo chridhe bruite le guin do ghraidh
Ma’s ann ‘gam mhealladh, a ghaoil, a bha thu

Bha mi raoir leat ‘na mo bhruadar
Thall an Diura nam beann fuara
Bha do phogan mar bhiolair uaine
Ach dh’fhalbh am bruadar is dh’fhan an cradh
Ma’s ann ‘gam mhealladh, a ghaoil, a bha thu
〰〰
Anche se tu, amore, mi avessi tradito
se tu m’avessi tradito nonostante i voti
non smetterò mai di tessere le tue lodi
Anche se tu, amore, mi avessi tradito

O Re io sono colei che è addolorata
e l’amore del Conte mi ferisce
sgorgano lacrime copiose dai miei occhi
e il mio cuore è ferito dalla freccia del tuo amore
Anche se tu, amore, mi avessi tradito

L’altra notte ero con te in sogno
sui freddi monti di Jura
i tuoi baci erano come il fresco crescione
svanito il sonno è rimasto il dolore
Anche se tu, amore, mi avessi tradito

“An Gille Ban”,
Capercaillie

(Alberto Buzzanca photography)

02/12/21

Che cos’è la notte? – Ci si chiede oggi e sempre.
La notte, una rivelazione non rivelata.
Forse un morto possente e tenace,
forse un corpo perduto nella stessa notte.
In realtà, una profondità, uno spazio inimmaginabile.
Una entità tenebrosa e sottile, forse somigliante
al corpo che ti abita,
e che senza dubbio occulta molte chiavi della notte.
Quando penso al mistero della notte, immagino
il mistero del tuo corpo,
che è solo un modo di essere la notte;
io so davvero che il corpo che ti abita non è altro
che l’oscurità del tuo corpo;
e questa oscurità si diffonde sotto il segno della notte.
Nelle infinite concavità del tuo corpo, esistono
infiniti regni d’oscurità;
ed è qualcosa che chiama alla meditazione.
Questo corpo, chiuso, segreto e proibito;
questo corpo straniero e temibile,
e mai presagito né presentito.
Ed è come un bagliore, o come un’ombra:
solo si lascia sentire da lontano, nel recondito,
e con una solitudine eccessiva, che non ti appartiene.
E solo si lascia sentire con un palpito, con una temperatura,
e con un dolore che non ti appartiene.

Jaime Saenz

(Céline Andréa photography)

30/11/21

“Qui ne connaît pas cette mythique marque de soda et ma passion pour la beauté du corps féminin?
Voici le résultat, en quelques clichés que j’ai voulu assez vintages, de l’association de ces deux plaisirs qui rendent la vie, de temps à autre, plus douce…”

(Mimsy photography)

28/11/21

Quando ogni luce è spenta
E non vedo che i miei pensieri,
Un'Eva mi mette sugli occhi
La tela dei paradisi perduti.

Giuseppe Ungaretti

27/11/21

Ci sono anche momenti in cui lasciamo
le parole d’amore e i silenzi
per parlare di poesia.
Tu riposi la voce nel passato
e ricordi il titolo di un libro,
la storia di qualche verso,
la notte giovanile di qualche cantautore,
l’importanza che hanno
i poeti e le bandiere nella tua vita.
Io ti parlo di virgole e maiuscole,
di immagini che abbondano o che mancano
e del bisogno di trovare un ritmo
che domini la storia,
come con le mani si dominano
l’umidità e le mura di un castello di sabbia.
E ricordo anche alcuni versi
in notti dove virgole e maiuscole,
metafore e ritmi,
scaldarono la mia casa,
mi offrirono compagnia,
seppero convincermi
con il tuo stesso potere seduttivo.
Lo so bene che altri poeti
si vestono da poeta,
vanno negli uffici del silenzio,
gestiscono le banche del fulgore,
calcolano con essenze
i saldi dei loro fondi interni,
sono fiaccola di re e di dèi
o sono lingua d’inferno.
Sarà che hanno l’anima.
Io mi accontento di avere te
e di avere coscienza.

Luis García Montero

(“Poetry of the hands”, Robert Domondon photography)

24/11/21

Tu mia stanza,
paziente angolo di questa casa.
Mia cattiva abitudine, mio vizio capitale.
Tu mia triste passione, mia poesia.
Tu mio orto misericordioso,
mio terreno fertile, mia arsura.
Tu grande orecchio che ascolti
il mio eco mille volte uguale.
Tu mio confessionale, mia direzione.
Tu mio tabernacolo,
custode della mia anima.
Tu mia cappella, che in te conservo
le immagini dei santi e dei miseri dannati.
Tu mio venerdì santo, mia Pasqua.
Tu mio rifugio, mia arca
quando tra le mani diluviano gli inchiostri.
Tu mia stanza, mio spazio fisso,
mio enorme foglio bianco.
Tu mia certezza, mio feretro,
mio funerale.
In te rientra in silenzio
il mio rito quotidiano,
la mia tempesta, il mio silenzio.

Roberta Dapunt

(Paolo Nicolini photography)

23/11/21

Novembre per molti era dunque un mese triste, noioso. Noi non vedevamo l’ora che le nuvole e l’oscurità venissero ad abbracciare la nostra casa e che la pioggia premurosa verso i ruscelli e i boschi si raffreddasse trasformandosi in fiocchi soffici di neve. Così potevamo avere l’alibi per barricarci dentro e dedicarci alle nostre silenziose occupazioni. Al caldo, con la legnaia ricolma e la dispensa ben fornita. In confortante isolamento. Con la possibilità, comunque, di controllare in qualsiasi momento cosa stava succedendo nel mondo attraverso il computer, con gli occhi e i gesti distaccati di due abitanti di un pianeta molto lontano. Come fossimo in orbita a tempo indefinito, a guardare la Terra girare senza sentirne i rumori. Nel chiuso della nostra casa ci sentivamo liberi.
Facevamo entrambi quel che ci piaceva fare, eravamo come ci piaceva essere (...). Consideravamo i tramonti, le luci, i caprioli, l’odore dell’erba, la neve, i fulmini, gli scoiattoli accasati tra la legna da ardere, il volo acrobatico dei corvi, le forme delle rocce e degli alberi e la solitudine, come elementi di un grande spettacolo riservato solo a noi e ogni giorno diverso.

Franco Faggiani,
da “La manutenzione dei sensi”

(Laurent Ringeval photography - “The Old French House”)

22/11/21

Ci sono corse che non hanno bisogno di nessuno spostamento. Si può anche stare immobili e finire lontani. Quella era una corsa così.

Isabella Santacroce,
“Dark Demonia”

(Laurent Ringeval photography)

21/11/21

Imparo a guardare
a imprestare lo sguardo
a chi ha urgenza di tana
imparo a ospitare.
Custodisco con cura le parole
poi le silenzio per il suono
di un’altra lingua
per questo sentire nostro
acuto e pugnalante
che non attenua gli urti
lascia il male così com’è
e accoglie tutte le ferite
come cani randagi
con improvvisate ciotole d’acqua
e parole poche smarrite
maldestre. Mani grandi
sorrisi abitabili.
Vivere è ospitare.

Chandra Livia Candiani

19/11/21

Un amore al di là dell’amore,
al di sopra del rito del vincolo,
al di là del sinistro gioco
della solitudine e della compagnia.

Un amore che non ha bisogno di ritorno,
ma neppure di partenza.

Un amore non esposto
agli sbalzi dell’andare e venire,
dell’essere svegli o addormentati,
del chiamare o tacere.

Un amore per stare insieme
o per non starci
ma anche per tutte le posizioni intermedie.

Un amore come aprire gli occhi.
e forse anche come chiuderli.

Roberto Juarroz

18/11/21

Mi era sembrata una sentenza: - “nessuno ti amerà come me” -
insensata e arrogante
ma forse avevi ragione
non perché non sia stata amata prima o dopo
mi amano
ma ad una certa distanza, comodamente, senza alterare antichi equilibri.

Si tratta per lo più di amori effimeri sterili incompiuti
comunque inutili
ed io
so amare?

Potresti ancora riconoscermi e amarmi?
Forse no
sono cambiata?
Ancora più ordinata e maniacale, più insonne,
più magra, più spirituale
più malinconica
più stanca
più anemica
più fatalista
sarei stata più complice
o definitivamente lontana?

Continuo a frequentare l'Oriente
quasi unica fonte d'ispirazione
L'Occidente è stanco
come noi.

“Finalmente ti scrivo”,
Carmen Llera Moravia

16/11/21

Siamo soli nel mondo: ciascun vive in mezzo a un deserto.
Nulla per noi è certo fuorché questo vuoto profondo.

E i contigui casi degli uomini, e i sogni e le cose
son come ombre fumose vanenti su torbidi occasi.

Talvolta amor mezzano avvicina due solitari,
li illude un’ora e ignari e ignoti li avventa lontano.

Amalia Guglielminetti

(Fabrizio Micheli photography)

15/11/21

È la nostalgia a nutrire la nostra anima, non l'appagamento; e il senso della nostra vita è il cammino, non la meta. Perché ogni risposta è fallace, ogni appagamento ci scivola tra le dita, e la meta non è più tale appena è stata raggiunta.

Arthur Schnitzler,
da “Il libro dei motti e delle riflessioni”

(Andy Katz photography)

14/11/21

Il cuore respira appena davanti all’improvviso miracolo della tua presenza.
Gli occhi vorrebbero conservare per sempre il colore del fuoco dei tuoi occhi, il bagliore del tuo sguardo, il volume esatto del tuo corpo, e divorarti, avvolgerti e tenerti lontano da tutti gli sguardi.

Cesar Moro

(Andy Katz photography)

13/11/21

In questo frammezzo tra il visibile e l’invisibile, il desiderio si scopre nelle peripezie che solo il gioco ambiguo della presenza e dell’assenza inaugura come desiderio dell’oltrepassare… il desiderio infatti non sa cosa vuole, e trova insopportabile ogni gesto della ripetizione con cui la realtà conferma se stessa, e perciò si trova in ogni inciampo, in ogni atto mancato, in ogni fessura della realtà. Irreale è la situazione che, per concessione della trasparenza, scruta e fruga il corpo dell’altro come se volesse scoprire qualcosa che va al di là della sua anatomia, qualcosa che assomiglia al gioco dei bambini che smontano l’orologio per scoprire che cos'è il tempo.

Umberto Galimberti,
“Le cose dell’amore”

(Laurent Ringeval photography)

10/11/21

“Poi piovve dentro a l'alta fantasia.”

Dante Alighieri,
Purgatorio (XVII, 25)

(Mirjana Mitrović photography)

09/11/21

Tu che nell'umida cavità,
tirando quella tenda,
hai messo voce, perché
potesse te chiamare.
Cieco ero, nulla più.
Tu, sorgendo, celandoti,
hai dato a me la facoltà
di vedere. Si lasciano scie
così, e si creano così
mondi. Spesso, creati,
si lasciano ruotare così,
elargendo regali.
E, gettata così,
in caldo, in freddo, in ombra, in luce,
persa nell'universo,
ruota la sfera e va.

Iosif Aleksandrovič Brodskij

(Laurent Ringeval photography)

07/11/21

La vita è vasta
ha bisogno di temperature elevate
e di capacità glaciali
di scompiglio del sangue
e di evaporazione,
di sgombero e sedimento.
La vita è grande
le dottrine avare
le menti mercenarie
non la riguardano,
nemmeno la punteggiatura
se non è musicale
la sfiora
perché ha andature immisurabili
e non consente punti fermi
né enunciazioni.
Ha movenze prodigiose
e tregue vulnerabili
nel fitto dell’inaspettato.
La vita ci sfoglia,
siamo appunti serali.

Chandra Livia Candiani,
da “La domanda della sete”

04/11/21

Splenderebbe evidente - ed estranea
Nei miei occhi nostalgici -
Tranne che Tu di Lui
Brillassi più vicino -
Come - potrebbero giudicarci -
Perché Tu - servisti il Cielo - lo sai,
O cercasti di farlo -
Io non potei -
Poiché Tu saturavi il vedere -
E io non avevo più occhi
Per una sordida perfezione
Come il Paradiso
E fossi Tu perduto, io lo sarei -
Anche se il mio nome
Risuonasse più forte
Nella fama Celeste -
E fossi Tu - salvato -
E io - condannata ad essere
Dove Tu non sei -
Quell'essere - sarebbe l'Inferno per me -
Così Noi dobbiamo incontrarci da lontano -
Tu là - io - qui -
Con appena una Porta socchiusa
Affinché Oceani vi siano - e Preghiera -
E quel Bianco Nutrimento -
Disperazione -

Emily Dickinson

01/11/21

«Ma allora, cos’è che ti conforta?»
«La certezza della mia libertà interiore, questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscano poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare».

Irène Némirovsky,
“Suite francese”

(Adolfo Valente photography)

31/10/21

Che nessuno si illuda:
si raggiunge la semplicità solo dopo un lungo lavoro.

Clarice Lispector