30/04/18

"Mi sono innamorato di te 
e adesso 
non so neppure io cosa fare 
il giorno 
mi pento d'averti incontrata 
la notte 
ti vengo a cercare."

Luigi Tenco,
"Mi sono innamorato di te"

"Portami con te in un mercato,
dentro un bar, nel parcheggio
di un ospedale, portami dove vuoi
tienimi col filo delle narici
dentro la nuvola in cui Dio e il vuoto
si guardano toccando le nostre ombre.
La prossima volta che ci vediamo
portami con te in una strada di campagna
dove abbaiano i cani,
vicino a un’officina meccanica,
dentro una profumeria, portami
dove vuoi, spezza con un bacio il filo
a cui sto appeso, lasciami cadere
da questa croce
e il corpo dove abito
sia finalmente illuminato
dalla chioma della tua voce:
ti seguo, ti prendo e il corpo mio
finalmente s’allieta
ricomposto attorno a te
sopra di te
bestia selvaggia
con l’anima di seta."

Franco Arminio

"Ora sei qui di passaggio
ancora non sai come accantonarti,
come accantonare il mondo guasto.
Ma guardali, alcuni già lo fanno.
Magari a quest’uomo
che ti sta di fronte è già capitato
qualcosa di simile.
Ha già chiuso la bocca
alla sua vita."

Franco Arminio

"Un po' di sole, una raggiera d’angelo, 
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino."

Salvatore Quasimodo,
"Acque e terre"

29/04/18

"Quello che sei
mi distrae da quello che dici.
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione, non le seguo:
sto guardando le labbra da cui sono nate.

Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
sto vedendo te che guardi.

E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
e non lo  invidio: non importa.
Oggi lo vuoi, lo desideri,
domani lo scorderai
per un desiderio nuovo.
No. Io ti attendo più oltre
dei limiti, dei termini.
In ciò che non deve mutare
rimango fermo ad amarti,
nel puro atto del tuo desiderio.
E non desidero più altro
che vedere te che ami."

Pedro Salinas

(Antonina Dolani photography)

"E in tutto nuda tu.
Ho visto l’aurora rosa
e il mattino celeste,
ho visto il meriggio verde
e ho visto la notte azzurra.
E in tutto nuda tu.
Nuda nella notte azzurra,
nuda nel meriggio verde
e nel mattino celeste,
nuda nell'aurora rosa.
E in tutto nuda tu."

Juan Ramón Jiménez

(Antonina Dolani photography)

"La nostra attesa
- di un amore, di una primavera, di un riposo -
viene sempre soddisfatta di sorpresa.
Come se quello che speravamo fosse sempre insperato.
Come se la vera formula dell’attendere fosse questa:
non prevedere niente, se non l’imprevedibile.
Non aspettare niente, se non l’inatteso."

"Elogio del nulla",
Christian Bobin

(Antonina Dolani photography)


"Le donne sono come i camaleonti,
che dove si posano prendono il colore."

Alberto Moravia,
Nuovi racconti romani - "La fortuna di Irene"

(Antonina Dolani photography)

28/04/18

"Tu sia benedetta: tu e la tua impassibilità.
Benedetta tu sia
tu che crei la vertigine nella calma,
la calma in seno alla passione.
Benedetta tu sia
tu che lasci l'uomo nudo di fronte a se stesso,
che abbatti le fondamenta del quotidiano.

Magico è il tuo viso nella grande oscurità dell'esistenza.
Sì, magico è il viso di colei che non vuole
se non l'abisso dell'essere amato.
Ci sia lei per smentire la falsa donna,
colei che si veste di inutili panni e inutili danni.
Lei possa, ogni giorno rinnovare il tempo,
trasformare un'ora in un minuto.
Ella sia colei che nega ogni vanità,
colei che costruisce tutto il silenzio,
cammini al fianco dell'uomo nella sua antica,
solitaria marcia verso l'ignoto
- questa eterna coppia con cui comincia e finisce il mondo.

Lei che ora lontano da me, vicino a me,
mentre vive della costante presenza della mia nostalgia
è più che mai la mia amata:
la mia amata e la mia amica
colei che mi sparge di olio santo
ed è la depositaria dei miei canti,
la mia amica mai superabile
la mia inseparabile nemica."

Vinícius de Moraes

"Vedo la calotta d'aria che ti circonda, lo spazio
che separa i nostri tempi.
La tua forma è un'altra: troppo bella, forse,
per poter essere totalmente mia.
Il tuo respiro ubbidisce a un ritmo diverso.
Tu sei donna.
Tu hai seni, lacrime e petali.
Intorno a te l'aria diventa profumo.
Fuori di me sei pura immagine,
in me sei come un uccello che io soggiogo,
come il pane che mastico,
come una segreta fontana socchiusa
in cui bevo, come un residuo di nuvola
su cui riposo.
Ma nulla riesce a strapparti alla tua ostinazione
di essere, fuori di me - e io soffro, amata
che tu non mi sia di più.
Ma tutto è nulla.
Guardo all'improvviso il tuo volto, dov'è incisa
tutta la storia della vita, il tuo corpo
che dirompe in fiori, il tuo ventre fertile.
Ti muove un'infinita pazienza.
Nella nicchia del tuo sesso
ci sono io, le mie poesie, i miei dolori
le mie resurrezioni."

Vinícius de Moraes

(Adolfo Valente photography)

"Il nostro amore sarà semplice e senza tempo.
Poi saluteremo il chiarore.
Tu dirai buongiorno al soffitto che ci ripara
e allo specchio che raccoglie la tua rapida nudità.
Dopo avremo fame: ci sarà tè dell'India
per saziare la nostra sete, e miele
per raddolcire il nostro pane.
Soddisfatti, resteremo come due fratelli
che si amano al di là del sangue
e fumeremo insieme la nostra prima sigaretta del mattino.
Solo allora ci separeremo.
Tu mi domanderai e io ti risponderò,
guardando con tenerezza le mie gambe
che l'amore ha placato, ricordandomi che esse hanno camminato molte leghe di donne
fino a scoprirti.
Penserò che tu sei l'ultimo fiore
di questa mia disperata ricerca, che in te
si è fatta l'unità."

Vinícius de Moraes

("Awakening"- Adolfo Valente photography)

"Ti sveglierai felice sotto il lenzuolo di lino antico
con un raggio di sole che gioca nell'incavo dei tuoi seni
e mi darai la bocca in fiore;
le mie mani amanti ti cercheranno a lungo
e tu verrai da lontano, amica
dal fondo del tuo essere di sonno e piume
per accogliermi; il nostro godimento
sarà sereno e lento, riposerò in te
come l'uomo sul suo tumulo, poiché nulla
ci sarà al di fuori di noi."

Vinícius de Moraes


27/04/18

"Scivolano via le sue giornate, come parole di una liturgia antica scompigliate dall'immaginazione, e riordinate dal fedele compasso della quotidianità. Riposano immobili su se stesse, esattamente in bilico tra ricordi e sogni."

"Castelli di rabbia",
Alessandro Baricco

"Non può essere peccato questo darsi,
questo sfilarsi a precludere il nulla,
questo atto di fede.
Che nessuno pensi di venire da noi con un racconto
pieno di repressione e di negazioni.
Chi non percepisce la generosità
della mia pelle e delle tue mani
non deve parlare."

Amalia Bautista

(Konstantin Koyokin photography)

"Ciascuno, guardandola, poteva rapirle una scintilla di piacere, poteva involgerla d’immaginazioni impure, poteva indovinarne le segrete carezze. Ella pareva creata, in verità, soltanto ad esercitare l’amore; e l’aria ch’ella respirava era sempre accesa dai desideri sollevati intorno."

Gabriele D'Annunzio,
"Il piacere"

26/04/18

"Il silenzio viene da molto lontano
per sentirlo devi penetrare nella densità dell’origine
toccare la materia che sfugge dai suoi gravi enigmi
sorprendere la quiete nascosta nel movimento
mettere sotto chiave il brusio ineguale del destino.
Con una parola puoi nominarlo
e sfiorarlo con il pensiero
ma nel suo instabile e vasto regno
nessuno entra se non a piedi scalzi.
Si installa dove il tempo si arresta
estraneo a ombre e luci
e se a un tratto svanisce
il ribollente mondo rimane attonito.

Nessuno sa perché la musica dell’universo
è l’altra faccia del silenzio
tutti ignorano su che cosa si fonda
un tale sortilegio senza partitura.
Porto di uscita e di arrivo
profondità che non si appanna sulle alture
specchio invisibile della solitudine
che abita in tutti gli angoli del corpo
qualcosa di ancora più puro è il silenzio
quando per il tanto meditare sull’immensità
che non ha mai un posto
ti arrendi e ne senti la mancanza."

Jesús Urzagasti Aguilera

(Philippe Paul photography)

"Signora delle ore scure
pelle sfumata di ombre in fuga dalla stanza
sugli occhi un guanto di luce
accarezzai l'idea di lei in lontananza."

"Signora delle ore scure",
Claudio Baglioni


"Signora delle ore scure
dolci colline intorno a un muschio vellutato
misteri oltre le ciglia
furtivo come un gatto io mi son lavato.
Vecchio compagno che aspetto il mio animaletto
sono più grande e ho dormito più di lei
e del suo cuore chiuso in cantina
delle sue guance pane caldo della mattina
di quel suo viso diamante puro
di quella schiena che le tiene l'anima
stretta al sicuro.

Ti succhierei per ore e più
cioccolatino nella bocca
senza mai mandarti giù.

Signora delle ore dure (amazzonica)
adolescente nuca morbido sentiero
dove cammino i miei sguardi
a guardia del suo sonno immobile guerriero.
Signora delle ore dure (caraibica)
alba sbucciata odore aspro di un'arancia
le ragnatele del giorno
da allontanare via da lei con la mia lancia.

Ma c'è una lampada accesa no è solo il sole
solo di sole se riuscissi a vivere...
dei suoi capelli alghe nel mare
e dei suoi occhi olive dolci e mandorle amare
di quelle brune nomadi dita
delle narici Dio le benedica è lì
che prende la vita..."

"Signora delle ore scure",
Claudio Baglioni

25/04/18

"Il musicista ritrovò
la musica sua sola sposa,
la musa allora ritornò
al suo museo."

"Signora delle ore scure",
Claudio Baglioni

(Polina Rabtseva photography)

"Mi fanno paura gli specchi, questi esseri 
che, dopo essere stati fatti in mille pezzi, 
seguitano ad esistere in ogni loro frammento.
Assomigliano troppo a un cuore."

Alfonso Brezmes,
"Ultramor"

(Adolfo Valente photography)


"Non patire d’insonnia, piuttosto vieni
e conosci la terrazza di casa mia.
Sali senza paura. Godi.
Cerca gatti grigi. Accarezzali.
Avvilùppati in qualche ragnatela.
Orina nelle bottiglie polverose.
Scopri stenditoi odorosi,
appèndivi desideri come lenzuola.
Coccola il reggiseno,
palpane i fondi con fervore suicida,
scova nelle tasche di gonne e camicette.
Sorridi, grida, trema.
Trova la luna tra le calze nere,
e quando sarai assetato
bevi il mare delle mie mutandine."

Lucía Rivadeneyra

24/04/18

"Inutile rammendare i ricordi
o cercare lo stesso filo rosso
con cui un giorno cucimmo sogni.
Inutile
rovistare nel dolore di turno
per trovare lo stesso presupposto
che perdona ogni sbaglio.
Tu eri il tarlo
del mio cuore di legno.
Ciliegio accertano i conoscitori dei frutti
perchè ti mangiavo un poco alla volta
come tu entravi in me,
bucandomi nel profondo.
Inutile ora
catalogare i giorni
che non hanno nemmeno il peso
della memoria.
Di quello che fu,
solo tagli e incisioni
strillano sulla corteccia;
ma nel silenzio trafigge la luna
quell’albero senza foglie.
No, nessun innesto.
Usato e provato più volte
questo mio
è un dolore sempre vergine."

Beatrice Niccolai

(Konstantin Koyokin photography)

"Dialoghi con cortecce d’albero.
Tu scorzati, vieni,
scorzami dalla mia parola.
Tardi com'è, così
nudi e vicini alla lama
vogliamo essere."

Paul Celan,
"Sotto il tiro di presagi"
(Poesie inedite, 1948-1969)


Se mai si devono avere dei vicini, è già una fortuna che ce ne sia soltanto uno; perché con la gente che ti piomba in casa a qualsiasi ora e vuole parlarti, come fai ad andare avanti con la tua vita, a leggere i tuoi libri, e a sognare i tuoi sogni come piace a te? 
- "Non è possibile che sia felice di dover trascorrere un inverno completamente da sola", ha asserito una signora.
- "Ma lo sono".
- "Ma com'è possibile che lo sia alla sua età... No, non è possibile, suo marito dovrebbe portarla in città d'inverno."
-  "Ma io non voglio essere portata in città."
-  "E non farle sciupare, seppellita, i suoi anni più belli."
-  "Ma a me piace stare seppellita".
- "Una solitudine del genere non è una cosa giusta".
-  "Ma io non sono sola."
Non sono sola, ho il giardino, la natura, gli animali, i libri, la bellezza e la sacralità che traspaiono da tutto il Creato.
Mi piace tenermi la fama cosiddetta negativa di "selvatica", che sarebbe sinonimo di asociale (...). Ci provo, lo giuro, ci provo a farmi piacere la gente, ma sinceramente sulla mia scala di gradimento è agli ultimi posti; questo, ad esclusione delle rare volte in cui incontro spiriti affini (quanti anni fa è stata l'ultima?) o nel caso in cui mi dovessi innamorare... ma per il resto, non mi interessano molto gli altri."

"Il giardino di Elizabeth",
Elizabeth von Arnim

Betty Biehn photographed
by John Rawlings
(1966)


"Si incrociarono un breve istante
il tuo sguardo e il mio.
E seppi all'improvviso
– non so se anche tu –
che in un tempo
senza anni né orologi,
un altro tempo,
i tuoi occhi e i miei
si erano incontrati,
e quella di allora
non era che un’eco,
l’onda che ritorna,
attraversando mari,
all'antica spiaggia."

Meira Delmar


23/04/18

"Forse è ridicolo adoperare la parola “espressione” per i piedi, ma sono convinto che anch'essi, come il viso, la possiedano. Anzi, sono convinto di capire se una donna è licenziosa e se una persona è crudele, solo guardandone i piedi."

Jun'ichirō Tanizaki,
"I piedi di Fumiko"


"Ci siamo fraintesi ostinatamente, come per proteggerci da qualcosa. Custodimmo il non capirsi per una discrezione e un pudore: ora so che questo conserva gli affetti. Fu una rinuncia e una preclusione ottemperata come una norma, sconosciuta alla volontà come un istinto. Fraintendersi fu giusta condizione, capirsi non poteva servirci. Poteva durare in eterno, non mi sarei mai stancato."

“Non ora, non qui”,
Erri de Luca

(Adolfo Valente photography)

"Alcune donne hanno un odore
in fondo alla gola,
un odore dell’essere,
e poi c’è la forma dei capezzoli,
la luce delle costole,
la voce,
il desiderio che squarcia i polsi,
che riempie le vene di animali rossi.
Alcune donne hanno gesti assoluti,
dolcezze furibonde."

Franco Arminio


22/04/18

"Me ne sono dovuta andare
ero stanca di permetterti
di farmi sentire
qualcosa di meno di un intero."

"Milk and honey",
Rupi Kaur