29/05/21

Spogliata di tutti i miei mantelli
Separata da indovini maghi e dèi
Per rimanere sola davanti al silenzio
Davanti al silenzio e allo splendore della tua faccia
Ma tu sei di tutti gli assenti l’assente
Né la tua spalla mi sostiene né la tua mano mi tocca
Il mio cuore scende la scala del tempo in cui non dimori
E il tuo incontro
Sono pianure e pianure di silenzio
Scura è la notte
Scura e trasparente
Ma il tuo volto sta al di là del tempo opaco
Ed io non abito i giardini del tuo silenzio
Perché tu sei di tutti gli assenti l’assente
 
Sophia de Mello Breyner Andresen

26/05/21

Una lingua non può dire tutto;
esistono tra le sue parole
spazi bianchi e vuoti, scavati
come feritoie e silenziosi,
ma che il vento attraversa.
È di là che bisogna spiare
l’arrivo dell’ospite,
osservarne il passo e il vestito.
In questa catena di sguardi si compie
la metamorfosi del segno
verso l’estremo cerchio della vista.

Valerio Magrelli,
da Hylas e Philonous,
in AA.VV., Quarto quaderno collettivo

(Maria Espeus photography)

21/05/21

Ci sono momenti in cui non è necessario fermarsi, ma in cui lo è essere fermi, ed essere fermi vuol dire semplicemente rimanere nel punto esatto che rappresenta il centro dell'uragano in corso.

Ima GI

(Céline Andréa photography)

18/05/21

Allora cominciò nell'aspettante una nuova tortura. Gli spiriti acuiti dalla consuetudine della contemplazione fantastica e del sogno poetico dànno alle cose un'anima sensibile e mutabile come l'anima umana; e leggono in ogni cosa, nelle forme, ne’ colori, ne’ suoni, ne’ profumi, un simbolo trasparente, l'emblema d'un sentimento o d'un pensiero; ed in ogni fenomeno, in ogni combinazion di fenomeni credono indovinare uno stato psichico, una significazione morale. Talvolta la visione è così lucida che produce in quegli spiriti un'angoscia: si sentono essi come soffocare dalla pienezza della vita rivelata e si sbigottiscono de’ loro stessi fantasmi.

Gabriele D'Annunzio,
“Il piacere”

(Alexander Krivitskiy photography)

16/05/21

E quante dita stanno acchiappando note
Che cadono giù dal paradiso
E le giornate si chiudono
Dietro le serrature dei portoni
(...)
Qui in questa curva di cielo
Ed ogni odore è un ricordo
Che torna a bruciapelo e porta via
La sete i giorni sbagliati
Per una notte di pace
Nei cuori affaticati...

“Notte di note, note di notte”,
Claudio Baglioni 

14/05/21

 Canto della mia nudità

Guardami: sono nuda.
Dall'inquieto languore della mia capigliatura
alla tensione snella del mio piede,
io sono tutta una magrezza acerba
inguainata in un color avorio.
Guarda: pallida è la carne mia.
Si direbbe che il sangue non vi scorra.
Rosso non ne traspare. Solo un languido
palpito azzurrino sfuma in mezzo al petto.
Vedi come incavato ho il ventre.
Incerta è la curva dei fianchi, ma i ginocchi
e le caviglie e tutte le giunture,
ho scarne e salde come un puro sangue.
Oggi, m’inarco nuda, nel nitore
del bagno bianco e m’inarcherò nuda
domani sopra un letto,
se qualcuno mi prenderà.

Antonia Pozzi

(Thomas Agatz photography)

12/05/21

Le illusioni
nascono dalla speranza
che la realtà sia così gentile
da conformarsi ai nostri desideri.

Mario Vassalle,
“Petali”

(Thomas Agatz photography)

10/05/21

“E quando lei mi parlerà di un cielo scuro, di un paesaggio bianco, ricorderò stelle che non ho visto, che lei guardava, e neve che nevicava nel suo cielo. Con la strana delizia di ricordare di aver toccato ciò che non toccai, se non con quelle mani che non raggiungo con le mie, tanto distanti.”

Pedro Salinas, 
“La voce a te dovuta”

(Cyriaque Billard photography)

09/05/21

“Una grande dolcezza, una pacata soavità, rallentavano ogni gesto di Anna Carla. Ne era lei stessa consapevole, e felice in un modo anch'esso attutito, ovattato, come se le fosse appena nevicato dentro.”

Carlo Fruttero e Franco Lucentini,
“La donna della domenica”

05/05/21

“Scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un'idea che nessuno reclama.”

Wilfred Ruprecht Bion

(Diana Ageeva photography)

01/05/21

Assetata d’amore
sporgo le labbra
verso il tuo calice.
Le gocce d’ambrosia
che lasci cadere
scivolano tra le crepe
riarse della mia bocca…
avida
ingorda
insaziabile.

Saffo

(Roman Shonokhov photography)