31/08/23

Ci sono centimetri e secondi
che contengono un riassunto di abissi.

“In alto a sinistra”,
Erri De Luca

(Richard Bernardin photography)

29/08/23

Dove sarà il passato che avevamo,
il passato che ebbi tra le tue braccia.
Per strada risuonano i nostri passi
ma noi non ci siamo: siamo svaniti.

Dove saranno i baci che ci demmo
la tristezza così dolce del fado
le promesse e i pianti la mia rabbia
i corpi che un giorno condividemmo.

Óscar Hahn

(Hannes Walendy photography)

27/08/23

La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia.

Friedrich Nietzsche

(Anka Zhuravleva photography)

25/08/23

Il temporale nel mio petto. Eppure sembravo quieta. Succede che una valanga di emozioni esploda con un ragionevole ritardo.
Succede che noi stesse diciamo loro: “Aspettate, devo fare molte cose. Non esplodete adesso, ho bisogno di un'anestesia”. Congelare le emozioni.
“Tornate più tardi emozioni, tornate l'anno prossimo. Tornate quando ho tempo per voi”.
“Ti faremo male, lo sai? Esploderemo violente”.
“Lo so, però adesso ho bisogno di me tutta intera, senza paura, senza rabbia, senza niente”.
E così fu, tornarono con calma... un'alta marea di emozioni.

Sabrina Ferrero,
“Burabacio”

(Jan Blasko photography)

23/08/23

Quasi tutti pensano che le cose non siano vere finché non sono state dette, che sia la comunicazione, non il pensiero a dargli legittimità. Per me è il contrario: i pensieri sono più veri quando vengono pensati, esprimerli li distorce o li diluisce; la cosa migliore è che restino dell'hangar buio della mente, nel suo clima controllato, perché l'aria e la luce possono alterarli come una pellicola esposta accidentalmente.

“Un giorno questo dolore ti sarà utile”,
Peter Cameron

“Breach of Faith” - “Οktana”, a concept by
Alexandros Raskolnick through photo-collage.
(Left part, Bogdan Bouşcă photography; right part, Radek Hájek photography)

22/08/23

E così, mentre iniziamo lentamente a scioglierci, mi accorgo di provare un agio che avevo dimenticato, quello di quando sei te stessa, quando lo sei completamente, in quel cortocircuito che si crea quando “te stessa” passa per un altro essere umano, quando un altro essere umano è parte integrante di quella che sei, quand'è attraverso lui che sei davvero sicura d'esistere.

“Fai uno squillo quando arrivi”,
Stella Pulpo

(Matthieu Sonnet photography)

20/08/23

Ha un movimento in girotondo
ogni lemma, prima dello schianto,
prima di precipitare
in coincidenza del Silenzio
incrinandosi nel centro
e più dentro, nel profondo,
fino all’origine di Senso.

Il mio Corpo cede peso all’Anima
e cambia di significato e di sostanza
nello spazio del discorso
si appunta come un segno nero
a margine,
nel bianco di una pausa

muto, fugge la distanza
– annullandosi 
si fa Eterno, senza Verbo, sconfinato.

Silvia Rosa

(David Dubnitskiy photography)

19/08/23

Che bocca deve rosicare il tempo?
Quale viso deve arrivare dopo il mio?
Quante volte
il tulle del mio fiato deve riposare
sulla fremente bianchezza della tua schiena?
Attraverseremo insieme le grandi spirali
l’arteria del silenzio stesa,
il vuoto scalino del tempo?
Quante volte dirai: vita, venere, magma – marina
e quante volte ti dirò: sei mio.
E i pomeriggi stesi,
le larghe lune, le notti agoniche
senza poterti toccare.
Quante volte, amore
un nuovo versante dovrà nascere in te.
E quante volte in me dovrà morire.

Hilda Hilst

(David Dubnitskij photography)

18/08/23

Un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude.

Alexandre Dumas

(Jan Blasko photography)

17/08/23

Il sogno è l'ultimo luogo dove possiamo rimanere con noi stessi e la compagnia che ci abita. I sogni sono nostri, l'ultimo spazio di vita privata, forse di libertà.

“L'ombelico del sogno. Un viaggio onirico”,
Vittorio Lingiardi

(Juul de Vries photography)

16/08/23

L’aroma del tuo corpo acerbo
incendia il vento estivo.
Il mare ti scolpisce
il ventre con dita azzurrognole
e nella frescura le cime
del tuo seno paiono coccole.
Un indicibile tremito d’onde
e il tuo pube emerge:
nel vello crespo trascorrono
perle d’acqua; tra i seni colmi
gocciano astri.

Tomaso Kemeny

(Hannes Walendy photography)

15/08/23

Di notte, lungo palazzi di nuvole
e un’ultima terrazza di chiaro di luna,
il sogno di viaggi proibiti,
un portone, sempre chiuso,
ora socchiuso, il pericolo di un’altra
vita, una poesia
di un’esistenza capovolta,
in cui la morte non ha falce:
è un amante su zoccoli d’oro
che ti accarezza il seno
e srotola il tappeto di stelle
perché ti ci possa stendere sopra.

Cees Nooteboom,
da “Luce ovunque”

(Stefan Rappo photography)

14/08/23

Io sarei il maschio e tu la femmina
vestita di tormenta.
Dormiresti
nella culla del mare più impensato,
diadema d’altra luce sui capelli,
nelle mani remote
la sabbia fuggitiva
di noi due, desertici, felici.
E vivremmo lontano, dimentichi
del tempo, dell’ora, in cui fummo schiavi
della nostra paura, di questo assurdo
mondo, sicario assoldato dalla morte.

Juan Vicente Piqueras

13/08/23

Che non finisse mai quel dondolio
fu l’unica preghiera in senso stretto
che in tutta la mia vita
io abbia levato al cielo.

Cento poesie d’amore a Ladyhawke”,
Michele Mari

(Tim Pile photography)

11/08/23

L'amore è desiderio, perchè è mancanza, canzoni in loop, Sturm und Drang, trascendenza. Questa è la fatica  amorosa, aver sempre più a che fare col vuoto che col pieno. Quando Nietzsche incontrò Lou Salomè la prima frase che gli venne in mente fu “Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qua?”: ecco il desiderio che arriva da lontano, dalle stelle, come una scia sottile. Ai ripetuti rifiuti di lei, il filosofo oppose le fasi dell'amore frantumato: il dolore, la rabbia, l'incontinenza epistolare. Non si perdona l'altro per com'è, non ci si perdona di come si è diventati, non si perdona il desiderio non realizzato. Vogliamo tutto, e non abbiamo capito niente, ma c'è ancora qualcosa che ci attrae dell'amore perchè non ha nulla a che fare con la forza: è sentire una certa debolezza.

Vittoria Baruffaldi,
“C'era una volta l'amore”

(Giuliano Froio photography)

09/08/23

E io
Dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
Perché calmare il mare non si può
I miei si amarono laggiù
In un agosto e un altro sole si annegò
Lingue di fuoco e uve fragole
Quando il giorno cammina ancora
Sulle tegole del cielo
E sembra non sedersi mai.
E innanzi al mare ad ansimare sto
Perché domare il mare non si può
E come pietra annerirò
A consumare
A catramare
A tracimare
A fiumare
A schiumare
A chiamare
Quel mare che fu madre e che non so...

“Io dal mare”,
Claudio Baglioni

(David Bellemere photography)

07/08/23

Mi sono alzato verso le quattro del mattino e ho passeggiato in riva al mare. Seduto su una roccia. Ho atteso il giorno. Quando la luce è spuntata, non è venuta dall'alto, ma dalle rocce intorno, come se vi fosse nascosta e attendesse il mattino per apparire. Questa trasfigurazione della materia, così bella, così irreale, mi ha fatto dimenticare le amare riflessioni con le quali esordisce ogni mia insonnia.

Emil M. Cioran,
“Taccuino di Talamanca”
Ibiza (31 luglio - 25 agosto 1966)

(“Ibiza Rocks” by Hannes Walendy)

05/08/23

Chi ci sarà dopo di te
Respirerà il tuo odore
Pensando che sia il mio
Io e te, che facemmo invidia al mondo
Avremmo vinto mai
Contro un miliardo di persone
E una storia va a puttane
Sapessi andarci io...

Ci separammo un po' come ci unimmo
Senza far niente, niente poi c'era da fare
Se non che farlo e lentamente noi fuggimmo
Lontano dove non ci si può più pensare...

“Mille giorni di te e di me”,
Claudio Baglioni

04/08/23

A volte provochi in me dolori simili a quelli che si provano durante la crescita – nelle articolazioni dell’anima, però. È una sensazione strana. In ogni tua lettera imparo su di te qualcosa di nuovo e d’inatteso, ma mi separo anche da qualcos’altro che pensavo e immaginavo di te. Certi giorni sento che sono ancora molto lontano dal conoscerti come vorrei. Ed è già agosto...

“Che tu sia per me il coltello”,
David Grossman

03/08/23

Perdonami se ti cerco così
goffamente, dentro
di te.
Perdonami il dolore, qualche volta.
È che da te voglio estrarre
il tuo migliore tu.
Quello che non vedesti e che io vedo,
immerso nel tuo fondo, preziosissimo.
E afferrarlo
e tenerlo in alto come trattiene
l'albero l'ultima luce
che gli viene dal sole.
E allora tu
verresti a cercarlo, in alto.
Per raggiungerlo
alzata su di te, come ti voglio,
sfiorando appena il tuo passato
con le punte rossate dei tuoi piedi,
tutto il corpo in tensione d'ascesa
da te a te.
E allora al mio amore risponda
la creatura nuova che tu eri.

Pedro Salinas

(Igor Vorobey photography)

02/08/23

La mia anima viaggia sul profumo come l’anima degli altri viaggia sulla musica. I tuoi capelli contengono tutto un sogno, pieno di vele e di alberature: contengono grandi mari, i cui monsoni mi portano verso climi incantevoli, dove lo spazio è più bello e più profondo, dove l’atmosfera è profumata dai frutti, dalle foglie e dalla pelle umana.
Nell’oceano della tua capigliatura intravedo un porto brulicante di canti malinconici, di uomini vigorosi di ogni nazione e di navi di ogni forma, che intagliano le loro architetture fini e complicate su un cielo immenso dove si abbandona il calore eterno. 

Charles Baudelaire

(Elia Nedkov photography)