31/07/22

Guardo il suo seno. La parte tonda, in rilievo, in accordo col ritmo del suo respiro, si solleva e si abbassa dolcemente, simile al movimento delle onde. Mi fa pensare a una vasta distesa di mare su cui scende una pioggia silenziosa e incessante. Io sono il navigatore solitario in piedi sul ponte della nave, e lei è il mare. Il cielo è l’uniforme distesa grigia che in lontananza si confonde con il mare, e che ha la stessa tinta cinerea. In momenti come questo è molto difficile distinguere dove cominci uno e abbia fine l’altro.

Haruki Murakami,
“Kafka sulla spiaggia”

(Christophe Vermare photography)

29/07/22

E la malinconia
si inarca sulla linea delle cosce
si allinea sulla curva della bocca
affoga in superficie
aleggia nell’abisso
a cercare il posto
dove un tempo giacque amore.

Olga Tamburini

(Lukas Kaminski photography)

27/07/22

Nature's Plan Went Hand In Hand With Pleasure.
Such Pleasure.
Blowing Balloons On A Windy Day
Desolate Dunes With A Lot To Say.

“Once Upon a Long Ago”,
Paul McCartney

Alcune donne hanno un odore
in fondo alla gola,
un odore dell’essere,
e poi c’è la forma dei capezzoli,
la luce delle costole,
la voce,
il desiderio che squarcia i polsi,
che riempie le vene 
di animali rossi.
Alcune donne hanno gesti assoluti
dolcezze furibonde.

Franco Arminio

(Angélique Boissière photography)

25/07/22

Someone Somewhere in Summertime...

24/07/22

Adesso che non hai nome né occhi né mani né gesti
né un ricordo
una parola non finita
adesso che sei occhi gesti e mani sconosciuti
una melanconia nuova
adesso che ho libertà di non sapere il tuo passo scalzo
un capello a tagliare il volto
adesso che è un tempo troppo presente per appenderlo alla
parete
una fotografia mai scattata
adesso che non ci sono pianti a piovere sugli occhi
una città abbandonata all’eco
adesso che mi scrivo addosso queste parole per non sentire
un letto mai avuto
adesso che non ci sono davanti allo specchio degli occhi miei riflessi
una pozzanghera di mare
adesso che ogni sorriso e ogni bacio hanno chiuso le saracinesche
un amore non dato
adesso che non vorrei non capire
un valicare di carezze
adesso che non ho più un tempo da contare e sogni ad aspettare
una fermata del tram
adesso che non ho né occhi né mani né gesti
un ricordo da scrivermi.

Antonio Nazzaro

22/07/22

Ovunque volti che non esistono più e corpi che appartengono ad un secolo che sta svanendo. Ma non sono fantasmi. Non sono immaginazioni. Sono, appunto, carne. È un’epoca letale per la carne, ma ancora di più per lo spirito. 

Ascanio Celestini

(Elena Vizerskaya photography)

21/07/22

Come certa musica che, senza sfiorarti, ti stende al tappeto, per terra, ansimando per averne ancora, in una pozza di sudore e lacrime e pioggia, ecco, io il sesso più bello della mia vita l'ho fatto così, senza che nessuno sfiorasse nessuno, con gli occhi, con gli sguardi, con le occhiate rubate o proibite.

Davanti agli occhi,
Roberto Emanuelli

(Dawid Imach photography)

19/07/22

“Let's get lost tonight”

17/07/22

Ho preso i tuoi silenzi ostinati e ci ho fatto una collana.
La indosso spesso.
Ho messo in fila i tuoi rifiuti e ci ho fatto un trenino.
Ci gioco ogni sera.
Sono così domestici, così tuoi e miei, che mi sono cari.

Sabrina Ferrero

(David Dubnitskij photography)

15/07/22

Il tuo corpo scende
lento verso il mio desiderio.
Vieni.
Non arrivare.
Margine
dove due movimenti
generano la veloce quiete del centro.

José Ángel Valente

(Georgy Chernyadyev photography)

14/07/22

La trovò in camera, che ascoltava la sua musica di angeli. La trovò in camera, in quella penombra che apparteneva ad altri tempi, che era una creazione, un'oasi di pace che non sperava di incontrare ancora. La trovò in quella camera con il letto dalle grandi lenzuola bianche, in cui la notte prima si era tuffato, in cui la notte prima aveva volato.

“L. Libera si chiamava e l'amava davvero la libertà”,
Giovanni Bogani

13/07/22

Adesso conta e canta gli anni, venti
e venti, enumera i giorni di sole
e di sale, poi chiedi dove porta
l’intransigenza, se non dentro al cantico
di solitudine. Chi come te
mi cerca non mi avrà se non in pianto.

E in ogni pena il mio vessillo pianto:
tu mi appartieni e lo stile che inventi
legherà i volti le ombre le comete
al mio nome segreto, o mute e sole
rimarranno le preghiere che canti con
vergogna, a sera, socchiusa la porta.

È vano il tuo talento, non importa
lo stile, nuovo tormento, ma il pianto
con cui mi adorerai inventando un Cantico
dei Cantici da sussurrare ai venti,
cosicché a giorno accompagnino il sole,
muovano a festa a notte le comete.

Quando saranno spente le comete
in silenzio verrò sulla tua porta,
disferò i ritmi, ruberò le sole
poesie belle, fiorite dal pianto
della pervinca, disperderò ai venti
i versi vaneggianti del tuo cantico.

Perché crudele è il mio impero e il mio cantico
è intraducibile: se le comete
neanche un attimo indugiano sui venti
che quando soffiano sulla tua porta
ti parlano di me e asciugano il pianto
come al mattino su uno stelo il sole,

è per la morte che fa belle e sole
le rime impronunciate del mio cantico,
le rose profumate che ora pianto
dentro la solitudine, comete
brillanti al buio. Ecco dove porta
l’intransigenza cieca come i venti.

Sobilli pure il sole tutti i venti:
questa porta sigillerà ogni pianto
che tenti come te l’antico cantico.

Andrea Temporelli

(Sylvie Bessou photography)

09/07/22

Ti offro la mia anima spoglia
come una statua non ricoperta da alcun guscio.

Nuda come la pura impudicizia
di un frutto, di un astro o di un fiore:
di tutte queste cose che hanno l'infinita
serenità di Eva prima di essere maledetta.

Di tutte queste cose,
frutti, astri e rose,
che non provano la vergogna del sesso senza velamenti,
alle quali nessuno oserebbe fornire drappeggi.

Senza veli, come il corpo di una divinità serena
dall'intenso candore di un giglio!

Nuda, e completamente aperta,
per l'ansia di amare.

Juana de Ibarbourou

(Colin Dixon photography)
Il tuo corpo è un giacinto
in cui un monaco immerge le ceree dita.
Una nera caverna è il nostro silenzio.
Ne fuoriesce talvolta un mite animale
lungamente abbassa le pesanti palpebre.
Sulle tue tempie sgocciola nera rugiada,
l’ultimo oro delle tramontate stelle.

Georg Trakl

(Dave McEllistrum photography)

07/07/22

Ti scrivo parole di fuoco con una matita rossa.
Se ti parlo del bacio è già un po' baciarti.

Josep Palau i Fabre,
da “Poesie epigrammatiche”

06/07/22

Bello avere da dire una cosa sola
e non sapere bene dire quale
un po’ come sentirsi uguale a una rosa
che già nel seme sta nella sua posa.

Ognuno vuole avere il suo dolore
e dargli un corpo, una sembianza, un letto,
e maledirlo nel buio delle notti.

Silvia Bre,
da “Marmo”

03/07/22

Il mondo non è ancora reale, il tempo è dubbio,
solo il calore della tua pelle è vero.

Octavio Paz

(Lorenzo Mazzega photography)
Mi piacerebbe sapere se la tua costanza,
la forza imperturbabile della tua gelosia,
l’ostinazione dei tuoi incantesimi,
è qualcosa di inamovibile e trascendente
che deve uscire, come la gramigna
coi suoi fusti minuscoli e fragili,
con la sua spiga aromatica e blindata.

Mi piacerebbe sapere se solamente
il tuo bacio è un fiore come molti altri
che appassisce quando gli insetti
smettono di visitarlo.

Mi piacerebbe sapere se è il contrario.
Che muoiono di tristezza le libellule
perché non trovano vita in nessun petalo.

Torniamo a ballare. È la tua risposta.
Mentre ci sono farfalle, c’è estate.

Alonso Cordel

(Michal Bubnik photography)

01/07/22

Quando sarò capace di amare 
vorrò una donna che ci sia davvero 
che non affolli la mia esistenza 
ma non mi stia lontana neanche col pensiero.

Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.

Quando sarò capace di amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.

Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.

Giorgio Gaber