31/01/16

“Allora questo è un bacio! Si stupì Hortense Cortès. Questo bruciore soave che ti fa venire voglia di buttarti sull'altro, di aspirarlo, di leccarlo, rovesciarlo, fondersi insieme, sparire. Di dissolversi nella profondità di un lago, lasciando aleggiare la sua bocca, le sue labbra, i suoi capelli, la sua nuca, di perdere la memoria. Di trasformarsi in una crema vellutata e di farsi gustare in punta di lingua.
E di assaporare l’altro inventandosi il sale e le spezie, l’ambra e il cumino, il cuoio e il sandalo. È dunque questo…”

Katherine Pancol,
"Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì"

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Si piluccavano, si divoravano, recuperavano le ore, le settimane, i mesi perduti.
Si incastravano l’una nell'altra, sperando di avere diecimila bocche, diecimila mani, diecimila braccia per non separarsi più, per non essere più affamati. Un bacio tra due idre voraci.
Insaziabili.
Josephine abbassava lo sguardo, la testa, sprofondava il naso nella sua spalla fino a sentire l'osso, e appoggiarsi, appoggiarsi con ancora più forza perché lui tacesse. Spingeva con la fronte, spingeva con i denti. (...)
Stai zitto, supplicava, facendo scivolare una gamba tra quelle di lui, attorcigliando l'altra intorno ai suoi fianchi, arrampicandosi su di lui, attaccandosi a lui come un bambino che scali un albero troppo alto, un albero pericoloso, un albero proibito. Stai zitto, gemeva, zitto... Non dobbiamo parlare.
Nient'altro che la mia bocca sulla tua, i tuoi denti che mi mangiano, la tua lingua che mi lecca, mi aspira, e io che mi apro, mi spacco in due; nient'altro che il fragore dei nostri corpi, e il silenzio intorno. Ma niente parole, ti supplico, sangue, carne, respiro, saliva, sospiri, piacere straripante, ma niente parole.  

Katherine Pancol,
"Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì"

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"Le mie voglie di baciare e di parole
sono una stanza molto grande dove
siede assurdamente il cuore.
Vale a dire, sopravvive.
Nel taglio delle sue strane correnti."

Juan Gelman,
"Il taglio"

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30/01/16

Esistere è questo, pensai,
un sussulto di gioia,
una fitta di dolore,
un piacere intenso,
vene che pulsano sotto la pelle,
non c’è nient’altro di vero da raccontare.  


Elena Ferrante, 
"I giorni dell’abbandono"

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"Io non guardo dove tu guardi:
sto vedendo te che guardi."

Pedro Salinas

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"L’inverno è sulla mia testa, 
ma la primavera eterna è nel mio cuore"

Victor Hugo

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29/01/16

"Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa."

Milan Kundera,
"L'Insostenibile leggerezza dell'essere"

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"I viaggi finiscono laddove s'incontrano gli amanti".

William Shakespeare, 
La dodicesima notte, 1602

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Il vero paradiso non è in cielo, ma sulla bocca di una persona amata. 

Théophile Gautier

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28/01/16

"Forse siamo al mondo per cercare l'amore, trovarlo e perderlo, più di una volta. Con ciascun amore torniamo a nascere, e con ciascun amore che finisce ci si apre una ferita. Sono piena di orgogliose cicatrici."


"Gli Elefanti",
Isabel Allende

(Prabuddha Dasgupta photography)

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"Ti porto sempre con me, attraverso i continenti e i paesaggi dell’anima, come sogno, come illusione di perfezione, come sublime concetto d’amore."

Daniel Glattauer, 
"La settima onda"


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"Non voglio un cuscino, voglio la tua pelle che si muove e respira. Voglio che nel buio tu mi tenga la mano, voglio rotolare su di te ed entrare dentro di te. La notte, quando mi rigiro, il letto è grande quanto un continente. C’è uno spazio infinito, bianco, dove tu non ci sei. Lo percorro centimetro per centimetro ma tu non ci sei. Non è un gioco, non salterai fuori per farmi una sorpresa. Il letto è vuoto. Dentro ci sono io, ma il letto è vuoto."

Jeanette Winterson, 
Scritto sul corpo

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27/01/16

"Ah, io avevo i cieli per te nella mia anima!” 

Gabriele D'Annunzio, 
"L'innocente"

(Ilona Shevchishina photography)


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Nell'intima profondità di ognuno di noi vi è un giardino. Un luogo intensamente personale. Durante la maggior parte della vita, questo giardino rimane nascosto alla vista, eccetto brevi apparizioni nei momenti dei sogni a occhi aperti, o di quieta contemplazione. Ma molti di noi desiderano ardentemente che questo giardino immaginario diventi realtà.

Julie Moir Messervy 
"Il giardino interiore"

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E' guardando dal finestrino che mi è parso di capire cosa significa provare nostalgia per qualcosa che non si è vissuto. Perché per me ogni stazione è (anche) un'ipotesi, rimasta indimostrata eppure fisicamente immaginata, a suo modo vissuta. Perché io in quelle città che il treno attraversa ci sono scesa più di una volta. E ci sono scesa per fermarmi. Ho affittato case, fatto la spesa al mercato, letto il giornale nel bar della piazza, mi sono svegliata ogni mattina guardando il mare o addormentata ogni sera nell'aria che sa di neve, mi sono adeguata ai ritmi sonnacchiosi della provincia e a quelli frenetici della metropoli (...).
Ho scandagliato con tale precisione le mie vite immaginarie che alla fine un po' le ho vissute davvero. Certo, non erano che digressioni, ma poi è capitato che mi sono dimenticata da cosa stavo digredendo. E così è andata a finire che quella che era iniziata come una fantasia, una deviazione accidentale, ha preso corpo, e s'è intrufolata in quella che si chiama vita reale, che poi di più reale altro non ha che l'essere la somma di tutte le vite immaginate e vissute.

"Io viaggio da sola",
Maria Perosino

Brigitte Bardot,
Jean-Pierre Fizet photography

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26/01/16

Eravamo insieme, 
tutto il resto del tempo l'ho scordato.

Walt Whitman

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La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.

Voltaire

(John Urbano photography)

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"Claudia sapeva meglio di chiunque altro che chi impara a stare da solo impara a capire quello che vuole. Lei sapeva stare da sola, sapeva quello che voleva."

Ángeles Mastretta,
"Mariti"

(Marino Parisotto photography)

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25/01/16

Ricorderai d’avermi atteso tanto, 
e avrai negli occhi un rapido sospiro.

Giuseppe Ungaretti

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Per cinque giorni diventammo uno. Ci vedevamo a casa mia e nel suo ufficio della Statale e in macchina. Era completamento, e qualcosa che si avvicinava al misticismo. Parlavamo niente, facevamo l'amore lenti e senza ritegno, e io rimanevo sbigottito da come lei tenesse insieme voracità ed eleganza.

"Atti osceni in luogo privato",
Marco Missiroli


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"Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce."

Lev Tolstoj, 
Anna Karenina, 1877

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24/01/16

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“Là dove si arresta il potere delle parole,
 comincia la musica” 

Richard Wagner

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E ci si fa merito nel raccontare. All'improvviso non ci basta più soltanto dire accese parole che si consumano in fretta o diventano ripetitive. Non basta neppure a chi le ascolta. Chi parla è insaziabile e insaziabile chi ascolta, chi parla vuole destare infinitamente l'attenzione dell'altro, vuole penetrare con la lingua fino in fondo.
"La lingua come goccia di pioggia, la lingua nell'orecchio", pensai.

Javier Marías, 
"Un cuore così bianco"

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“Continuerò ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, rifiutando di lasciarmi incasellare e stereotipare. Ciò che conta è liberare il proprio io: lasciare che trovi le sue dimensioni, che non abbia vincoli”. 

“Gita al faro",
Virginia Woolf

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23/01/16

Le domande non sono mai indiscrete.
A volte, lo sono le risposte.

Oscar Wilde


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"Vieni, mangiamo all'ombra del mio cuore."

Eunice Odio,
(1919-1974) 

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Il corpo
del reato
è il cuore
di questo delirio.

Georges Bataille

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22/01/16

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Oggi non era giorno di parole,
con mire di poesie o di discorsi,
né c’era strada che fosse nostra.
A definirci bastava solo un atto,
e visto che a parole non mi salvo,
parla per me, silenzio, 
ch'io non posso.

José Saramago

(Carlos Nunez Photography)

 
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Nella giusta luce, al momento giusto, 
tutto è straordinario.

Aaron Rose,
(film director)

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Sono nata con una rivoluzione. 
Diciamolo, con quel fuoco sono nata,
pronta all'impeto della rivolta 
fino al momento di vedere il giorno.
Il giorno era ardente. 
Mi infiammò
per il resto della mia vita.
Da bambina, crepitavo.
Adulta, fui pura fiamma.

Frida Kahlo

(Carlos Nunez photography)

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21/01/16

"Saggio è colui che si accontenta dello spettacolo del mondo."

  Fernando Pessoa

(Kate Moss - Vanity Fair, 2012)

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Nei miei sogni di adolescente, lei e io saremmo sempre stati due amanti che fuggivano in sella a un libro, pronti a dileguarsi in un mondo immaginario fatto di illusioni di seconda mano.

Carlos Ruiz Zafón,
"L'ombra del vento"

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Voglio amarti perché ci sei, non perché ti perderò.
Perché ci sei.
E ricorderò sempre che ci sei stato, 
non che ti ho perduto.

"Di terra e di tempo",
Isabella Colonna Preti

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20/01/16

"Credo che si possa dire tanto senza dire una parola." 

Jensen Ackles

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"Mi baciò. Le sue labbra erano vellutate, come le rose che avevo inviato quella mattina a Babette, di un rosso scuro più o meno uguale. La sua lingua cercò la mia. Non ci eravamo mai baciati così. Il mondo si stava rimettendo in ordine. Le nostre vite. Tutto quel che avevamo perso, sbagliato, dimenticato, trovava finalmente un senso. Con un solo bacio. Quel bacio".
Jean-Claude Izzo, 
“Casino totale”

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"Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri.
Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede.
Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro."

Cesare Pavese

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19/01/16

Francisco l'attrasse a sé e le cercò le labbra. Fu un bacio casto, tiepido, lieve tuttavia ebbe l'effetto di una scossa tellurica nei loro sensi. Entrambi percepirono la pelle dell'altro prima mai così precisa e vicina, la pressione delle loro mani, l'intimità di un contatto anelato fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa nelle vene nell'anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. Tutto scomparve intorno, ed ebbero coscienza solo delle labbra unite che prendevano e ricevevano.

"D'amore e ombra",
Isabel Allende

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Non c'è niente di più pericoloso del demone della fantasia acquattato nell'animo femminile. 

"La figlia della fortuna",
Isabel Allende

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Nel mio paese dalle donne ci si aspetta sempre che controllino e nascondano i loro desideri e io invece ho creato, forse per reazione, soprattutto personaggi maschili molto "controllati";  le donne invece sono passionali e sensuali.

Isabel Allende
(da un'intervista concessa a Librialice,
13 marzo 1998)

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"La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l'abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino."

Isabel Allende
(da un'intervista concessa a Librialice,
13 marzo 1998)

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18/01/16

"La domanda non è cosa guardi, ma cosa vedi."

Henry David Thoreau

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"Quindi, la trasse ancora a sé, di scatto, facendosela vorticare intorno così velocemente che i capelli della donna, come per combustione spontanea, si trasformarono in una lunga frusta color rame che squarciava l'aria. La ragazza rovesciò la testa indietro, disegnando un'arco..."

"Alle cinque al Plaza",
Katherine Mosby

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"Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria. Mio padre, un indiano dagli occhi gialli, veniva dal luogo in cui si uniscono cento fiumi, odorava di bosco e non guardava mai direttamente il cielo, perché era cresciuto sotto la cupola degli alberi e la luce gli sembrava indecorosa. Consuelo, mia madre, aveva trascorso l'infanzia in una regione incantata, dove per secoli gli avventurieri hanno cercato la città di oro puro vista dai conquistatori spagnoli allorché si affacciarono sugli abissi della loro ambizione. Quel paesaggio aveva lasciato in lei una traccia che in qualche modo riuscì a trasmettermi."

"Eva Luna",
Isabel Allende

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Quando il sole sorge
mi pento
amaramente
di non aver peccato.

Alda Merini

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17/01/16

"Questa è la storia di una donna e di un uomo che si amarono in pienezza, evitando così un'esistenza banale. L'ho serbata nella memoria affinché il tempo non la sciupasse ed è solo ora, nelle notti silenziose di questo luogo, che posso infine raccontarla. Lo farò per quell'uomo e quella donna che mi confidarono le loro vite dicendo: "Prendi, scrivi, affinché non lo cancelli il vento".
"D'amore e ombra",
Isabel Allende

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Quando uscii dalla cabina mi abbordò una tipa magra con gli occhi verdi.
"Quella camicia è di Kendo", assicurò in francese.
Non volli mettermi a discuterne la paternità, in fondo è possibilissimo che le Galeries Lafayette vendano camicie firmate.
"Tu hai occhio, bambina. Andiamo a studiare le asole", risposi cingendola alla vita. Quegli occhi verdi nascondevano il balsamo per eludere i sogni.

"Diario di un killer sentimentale",
Luis Sepúlveda

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