30/09/20

Mentre ciondolavo
appeso alle tue ansie e desideri
si aprivano gli abissi del pensiero
e tutto il mio adorarti si teneva
al filo sottilissimo di seta
che dal respiro tende alla bellezza.

Tu andavi e mi tenevi collegato
ma poi mi abbandonavi sulla soglia
di stanze che si aprivano a te sola
rifugi e solitudini cercate.

Giovanni Petta

28/09/20

Comincia dagli occhi
il senso della bellezza,
si trasforma sulle labbra
in irsute ambiguità.

Bellissimi i capelli.

L'unica possibilità
è allontanarsi
dallo strapiombo.

Ottavio Rossani,
da “Riti di seduzione”

(Alexander Talyuka photography)

27/09/20

Voglio avere la libertà di dire cose senza nesso come profonda maniera di arrivare a te. Solo ciò che è sbagliato mi attrae, e amo il peccato, il fiore del peccato. Ma come fare se non ti fanno tenerezza i miei difetti, mentre io ho amato i tuoi. Il mio candore è stato calpestato da te. Non mi hai mai amata, questo lo so solo io. Sono stata sola. Sola di te (...). Tutto ciò non è una storia perché non conosco nessuna storia così, ma so soltanto andare avanti a dire e fare: è una storia di istanti che fuggono come i sentieri in fuga che si vedono dal finestrino del treno (...). Devo pagare il prezzo. Il prezzo di chi ha un passato che si rinnova solo con passione nello strano presente. Quando penso a quello che ho già vissuto mi sembra di aver lasciato i miei corpi lungo la strada.

Clarice Lispector,
da “Acqua viva”

(Céline Andrea photography)

24/09/20

Voglio dentro a questa notte che è più lunga della vita, voglio, dentro a questa notte, vita cruda e sanguinante e piena di saliva. Voglio la seguente parola: splendidezza. Splendidezza è la frutta nella sua succulenza, frutta senza tristezza. Voglio lontananze. La mia selvaggia intuizione di me stessa. Ma il mio essenziale è sempre nascosto. Sono implicita. E quando mi esplicito perdo l'umida intimità.

Clarice Lispector,
da "Acqua viva"

(Aleksandr Talyuka photography)

22/09/20

E non era più lei la bionda donna
che echeggiava talvolta nei canti del poeta,
isola profumata in mezzo all’ampio letto;
né più gli apparteneva.

Come una lunga chioma era già sciolta,
come pioggia caduta era diffusa,
come un raccolto in mille era divisa.

Ormai era radice. 

Rainer Maria Rilke,
da "Orfeo. Euridice. Hermes"

21/09/20

Appena ha aperto bocca ho sentito la solitudine staccarsi da me come una pelle morta. La sua voce mi ha fatto l'effetto di una schiarita, come se mi avesse acceso un lampione sopra la testa, come quando una giornata si presenta uggiosa, poi il cielo plumbeo si dischiude e il sole penetra non si sa da dove per illuminare certi punti del paesaggio.

Valérie Perrin,
da "Cambiare l'acqua ai fiori"

(Jean-Claude Bélégou photography)


19/09/20

E non è solamente bella. Appartiene a quella categoria che dalle nostre parti, una volta, era chiamata di “fìmmine di letto”. Ha un modo di taliàrti, un modo di darti la mano, un modo d'accavallare le gambe, che il sangue ti si arrimiscolia. Ti fa capire che sotto o sopra un linzolo, potrebbe pigliare foco come la carta.

Andrea Camilleri,
da "Racconti di Montalbano"

17/09/20

Scopro la strana meccanica del suo cuore. È un sistema che funziona con un guscio auto protettivo dovuto alla sua profonda mancanza di fiducia. Un'assenza di stima in lotta con determinazione fuori dal comune. Le scintille che Miss Acacia produce cantando sono le schegge delle sue incrinature, che lei è capace di proiettare sulla scena, ma non appena la musica cessa, perde l'equilibrio (...). Il codice di accesso al suo cuore cambia ogni notte. A volte il guscio è duro come una roccia. Nonostante provi mille combinazioni sotto forma di carezze, parole consolatorie, resto sulla porta. Eppure mi piace tanto far schiudere questo guscio! Sentire quel rumoretto quando apre, vedere la fossetta che si scava all'angolo delle labbra e sembra dire: "Soffia!". Il sistema di protezione che si frantuma in dolci schegge...

Mathias Malzieu,
da "La meccanica del cuore"

(Cyriaque Billard photography)

Ancora adesso, quando penso a Izumi, mi viene sempre in mente la scena di una tranquilla mattina di domenica: c’è calma, il tempo è bello e la giornata è appena iniziata (...). Izumi mi faceva sentire così, come in una mattina di domenica.
Ogni volta che la vedevo mi piaceva sempre di più. Aveva un viso piuttosto comune e non era il tipo di ragazza che attira uno stuolo di corteggiatori dovunque vada. Eppure il suo viso mi piaceva, aveva in sé qualcosa che sentivo mio. Durante i nostri incontri rimanevo a lungo a guardarla, innamorato perdutamente di tutto quello che vedevo.

Haruki Murakami,
da "A sud del confine, a ovest del sole"

(Paul Sakow photography)

16/09/20

Sei nella scodella di latte mattutina
e nel piatto frugale della sera
ingurgitato
per non restare indietro con la vita.

Sei nelle parole accartocciate
per il troppo silenzio,
nei coriandoli sbiaditi d'una falsa allegria,
nel pulsare snervato del rivo nelle vene,
persino nel battito del tempo:
mesi ed anni arrugginiti
nel distacco.

Nel mio cuore,
vergato a lettere dorate,
il nome più bello del calendario,
– il tuo nome –
perennemente nei chiaroscuri
dei miei pensieri scarmigliati:
volto... voce...
mancanza e presenza,
acuta spina d'una rosa.

Sara Rodolao

(João Guedes photography)

14/09/20

Se si costruisse la casa della felicità,
la stanza più grande sarebbe la sala d'attesa.

Jules Renard


13/09/20

Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. E' il miracolo dell'attimo: essere, vedere, o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia (...). Attimi senza appuntamento, senza calcolo. Rendiamo grazie all'imprevisto, alla spontaneità.

Édouard Boubat,
da "Fotografie"

12/09/20

"Continuiamo a fare l'amore?",
hai detto non ancora sveglia una mattina;
per tutta la notte ci eravamo solo sfiorati
con la punta delle dita, con i piedi
e ora per arrivare alla pienezza
sono bastate le tue parole
e un lieve bacio di addio sulle labbra
per sentire che i corpi si erano uniti nel sonno
più che nella veglia.

Antonio Porta,
da “Yellow”

(Renaud Chaval photography)

09/09/20

Conosco la biforcazione della parola:
in una direzione il sogno,
nell’altra il foglio bianco.
Mi hai chiesto di andare e sono partito.

Ci rincontreremo: ricordati il mio nome quando
prenderai una strada,
quando libererai gli occhi dalla benda.

Diego Baldassarre,
da “6090 (SessantaNovanta)"

(Adolfo Valente photography)


08/09/20

Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi.

Ernst Jünger,
da "Foglie e pietre"

(Céline Andrea photography)

06/09/20

Voglio dirti della forza che mi guida e che mi porta il mondo stesso, della sensualità vitale di strutture nitide e delle curve che sono organicamente legate ad altre forme curve. Il mio grafismo e le mie circonvoluzioni sono potenti e la libertà che soffia d'estate ha in sé la fatalità. L'erotismo proprio di ciò che è vivo è sparso nell'aria, nel mare, nelle piante (...).
Respiro di notte l'energia e tutto ciò nel fantastico. Fantastico: il mondo per un istante è esattamente ciò che il mio cuore chiede.
Sono sul punto di morirmi e di formare nuove composizioni. La mia forza interna è finemente depurata e tuttavia la mia unione con il mondo ha la nuda crudezza dei sogni liberi e delle grandi realtà. Non conosco il divieto... E la mia stessa forza mi libera, questa vita piena che da me straripa.

Clarice Lispector,
da "Acqua viva"


05/09/20

E scrivere la parola fine
Non è facile per noi
Che viviamo sempre aggrappati
Ad un fragile inizio d'amore.

Mario Trotta,
da "Direttamente al cuore"

(Ludovic Marchand photography)

04/09/20

Ciao.
Volevo dirti che sono arrivata.

Il viaggio è stato più breve di quanto credessi
ma è stato difficile. 
C'erano curve ovunque e salite ripide.
Ho temuto più di una volta che il cuore
scivolasse giù per qualche dirupo.
Invece, ce l'ho fatta.
Sono arrivata nel luogo del non amore.
Ricordi? Te ne avevo parlato. 
Ti avevo detto che un giorno anche io lo avrei raggiunto. 
E tu avrai pensato che quel giorno fosse lontano, 
perché mentre lo dicevo, sorridevi distratto.
Invece, eccomi qui.
Nel posto dove le emozioni
si dissolvono a contatto con l'aria.
Dove sto pensando che per fortuna
ti ho detto tutto prima di partire. 
Mi avrebbe fatto male andare senza
averti raccontato del mio amore.
Questo viaggio l'ho fatto in apnea. 
Nessuno passa dall'amore al non amore, 
se prima non trattiene il fiato.
Ecco perché il viaggio mi era sembrato breve.

E niente, ora ti saluto.
Devo imparare come si respira.

Serena Santorelli,
da "In punta di cuore"

(Dan Van Winkle photography)


01/09/20

Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi Presenza, significa accettare il rischio dell’Assenza.” 

Antoine de Saint-Exupéry,
 da ”Il Piccolo Principe”

(Jozef Kadela photography)