29/09/21

Si vede meglio laddove è più difficile vedere.

Ima GI

28/09/21

Silentium!

Taci, nasconditi ed occulta
i tuoi sogni e sentimenti;
che nel profondo dell’anima tua
sorgano e volgano a tramonto
silenti, come nella notte
gli astri: contemplali tu – e taci.
(...)
Dentro te celi tutto un mondo
d’arcani, magici pensieri,
quali il fragore esterno introna,
quali il diurno raggio sperde:
ascolta il loro canto − e taci!

Fëdor Ivanovič Tjutčev

(Sonia Sieff photography)

25/09/21

La fascinazione del sapersi osservati
nutre l'immaginazione
esalta la vanità
accresce il desiderio.

Ima GI


24/09/21

La più nobile specie di bellezza è quella che non trascina a un tratto, che non scatena assalti tempestosi e inebrianti (una tale bellezza suscita facilmente nausea), ma che si insinua lentamente, che quasi inavvertitamente si porta via con sé e che un giorno ci si ritrova davanti in sogno, ma che alla fine, dopo aver a lungo con modestia giaciuto nel nostro cuore, si impossessa completamente di noi e ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di nostalgia.

Friedrich Nietzsche,
“Umano troppo umano”

21/09/21

É strano come a volte un pensiero ci arrivi con tanta nitidezza e forza da non poter più mediare tra esso e il suo compimento.

Javier Marías,
“Un cuore così bianco”

(Céline Andréa photography)

19/09/21

Mi espando e vivo
illegalmente
in aree che gli altri
non riconoscono reali.
Là mi fermo ed espongo
il mio mondo perseguitato,
là lo riproduco
con amarezza ribelle,
là lo affido
a un sole
senza forma, senza luce,
immobile,
personale.
Là accado.
A volte però
tutto questo s'arresta.
E mi restringo,
a forza rientro
(rassicurante)
nell'area ammessa
e legale,
nell'amarezza terrena.
E mi smentisco.

Kiki Dimulá,
da “L’adolescenza dell’oblio”

(Adolfo Valente photography)

16/09/21

Nello schermo annerito della mente
s'infrange l'eco della tua voce,
si fa cielo e orizzonte
il balsamo che giunge.

E nell'incerto volo del crepuscolo
inseguo lontane trasparenze.

Vittoria Grimaldi

(Dave McEllistrum photography)

14/09/21

Fammi una fotografia seducente
che sveli il balenio della mia tristezza.
Una fotografia
che fermi il sorriso
all’angolo della rivelazione.
Fammi una fotografia
dallo specchio, mentre mi lavo
e una quando mi avviluppo in me stessa
per diventare il mio scialle
e ancora una quando bacio le mie mani
per perdonarmi.
Fammi una fotografia
mentre strappo le altre.

Amel Moussa

(Trevor Yerbury photography)

13/09/21

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull'età,
dopo l'estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità.
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità.
(...)
O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare.

Francesco Guccini,
da “Canzone dei Dodici Mesi”

12/09/21

Gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini, come l’istantanea percezione di una felicità assoluta e incondizionata. Se le sarebbe portate dietro per sempre. Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l’anima addormentata e ti semina dentro un’immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quando è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

Alessandro Baricco,
da “Castelli di rabbia”

(Céline Andréa photography)

09/09/21

Pensami con le mani
anche se non mi tocchi.

Franco Arminio

08/09/21

Non puoi neppure immaginare quanto profondamente si imprima in me tutto quello che dici. Le tue parole stesse sono come maestosi, quieti spazi nei quali edifichi ed innalzi qualcosa. Come potrò mai liberarmi dal ritmo misurato della malinconia che incede, sul quale hai costruito la tua visita, il tuo testamento? Volevo poi dirti che possiedo un orecchio interiore, una sorta di profonda attenzione, primigeniamente, eternamente all’erta, con la quale sono restato ad attendere tutta la vita, con la quale ho aperto centinaia di lettere e altrettanti incontri come fossero lettere. Voglio dire che mi sono venute incontro molte cose grandi, rare, pure e forse anche tali da arricchirmi e da ispirarmi. Ma appunto “incontro”. In questo caso, invece, si tratta di un tranquillamente maestoso “accanto”, tu sei in qualche modo parte di quella stessa entità che fa sbandare di qua e di là tutto il mio destino.

Boris Pasternak,
da “Il soffio della vita. Corrispondenza con Evgenjia”

(Jean Claude Sanchez photography)

07/09/21

Fondoschiena, fine del sogno infantile d'essere saggio.
Natiche, trono adorato dell'impudicizia.
Natiche la cui bianchezza divinizza ancora la rotondità.
Trionfo della carne più di quello del volto.

Paul Verlaine

(Céline Andréa photography)

03/09/21

Sei sempre stata quella cauta
che entra nella passione in punta di piedi
e la taglia a metà con la ragione.
Te l'ho permesso, e sono andato
per vie più felici e selvagge.
Ora ogni mio pensiero
sembra una fune annodata
a un'altra fune, che va indietro
nel tempo.
Siamo intrecciati.
Ho imparato a esitare
persino dinanzi alla porta più spalancata.
Non so cosa tu abbia imparato.
Ma andare avanti, lo sento,
è andare insieme adesso.
C'è un posto
dove vorrei arrivare prima di notte.

Stephen Dunn