31/03/18

"Eccoti qui a riempire la giornata 
di cose e di rammendi da fare
tra ferita e ferita
aspettando che finisca l’attesa
che arrivi la sorpresa d’un avviso
l’offerta d’una mano per accarezzarti il viso
la voce d’un umano.

E la sera trascorre
per giungere alla sfera
del silenzio
nel tempio."

"Assonanze",
Lucio Maraini

(Mecuro B Cotto photography)

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"C’è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
Le parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora."

Cesare Pavese,
"Estate"

(Mecuro B Cotto photography)

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"C’è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce,
che cuoce adagio la sua terra.
È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell'erba, tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere molti frutti, dolci,
su un’erba che so, con un tonfo.
Così trasalisci tu pure al sussulto del sangue.
Tu muovi il capo come intorno
accadesse un prodigio d’aria,
e il prodigio sei tu."

Cesare Pavese,
"Estate"

(Mecuro B Cotto photography)

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"Ho pensato stamattina:
non ritorna più la magia della vita
non ritorna.
Ma ecco, il sole improvviso in casa mia
essenza viva per me
e il tavolo con il pane
è oro
e il fiore sul tavolo e le tazze
oro
e cosa ne è stato della tristezza?
C'è splendore anche nella tristezza."

Zelda Mishkovsky

(Ilya Rashap photography)

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30/03/18

"Non amo le porte serrate, amo quelle socchiuse, quelle dove puoi scrutare dentro, quelle dove lo sguardo si fa mano e accarezza chi c’è. Una porta murata è una discorso mai fatto, un libro mai letto, una tela mai imbrattata, un abbraccio mai dato."

Paola Melone

(Guido Argentini photography)

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"Prima di entrare in questa sala illuminata a giorno
potevo ancora dire che in te
stava il nostro ultimo calore:
ancora vivevamo
nell'abbraccio della tua notte.
Adesso cammini e cammini al piano di sopra,
nell'antico poema mistico che è la mia mente.
(...)
Ma chi sono per negare
questa mia immagine di uno spazio aperto?
Perché odiare me stesso per un tale inganno
se è qui che sto,
nella tua sala dagli alti soffitti
dove la luce non si spegne mai
e io ispiro la tua notte che vive,
la tua notte che mi toglie il respiro.
Dentro, fuori, senza ormai alcun senso."

Giovanni Petta

(Guido Argentini photography - "Golden Nudes")

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29/03/18

"Finché avrai da darmi questo verde,
questo monte, questa luce e questa svolta,
non ti domando altro, e so chi sei.
Finché mi chiudi nell'angolo di meraviglia,
non ho il tempo né la voglia
d'esser triste, o non saper cosa fare di me."

Paola Loreto

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28/03/18

"Nessuna immagine può essere dissociata dal tempo che passa e che, nel suo piccolo, essa custodisce."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Nu sur un lit" - 1976)

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Per utilizzare un linguaggio alla moda, potremmo dire che "la traccia emotiva dell'elastico sulla natica sinistra rende fragile l'altera apparenza di questa donna, la cui nudità  interpella il vissuto dello spettatore!"

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Donna nuda con gli occhiali"- 1976)

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"Non era cosciente del fatto che il sole le stava illuminando la peluria della schiena e che le mutandine lasciavano allo scoperto l'inizio dei glutei..."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Donna involontariamente provocante"- 1978)

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"In una di queste case di campagna in cui amavo rincontrarmi con il "Tempo Immobile", questa donna addormentata... della quale non ricordo più se fosse un sogno."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Pettiniera con donna nuda"- 1976)

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27/03/18

"La bella Astrid, che fotografai per la serie "Chic is..." aveva un profilo aristocratico e una schiena piena di promesse."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Harper's Bazaar", Palm Beach - 1964)

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"Una scultura che non abbiamo voglia di accarezzare è una scultura non riuscita. E ci sono fotografie che fanno venire voglia di accarezzarle, con gli occhi!"

Jeanloup Sieff
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"Esistono alcuni corpi che possono essere svelati solo dalla luce. Al calare del giorno, il sole fa sorridere queste fossette segrete."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Fossette"- 1988)

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"E dire che alcuni hanno considerato l'invenzione dei collant come un progresso! La seduzione femminile ha bisogno di queste complicazioni feticiste, proprio come i cardinali della loro berretta."

Jeanloup Sieff

(Jeanloup Sieff photography,
"Giarrettiere"- 1985)

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"L’intera vita dell’anima umana è un movimento in penombra. Viviamo, al crepuscolo della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa pensiamo di essere. Nei migliori di noi vive la vanità di qualcosa, e un errore le cui dimensioni non conosciamo. Siamo qualcosa che avviene nell'intervallo di uno spettacolo; a volte, attraverso certe porte, intravediamo quel che forse non è altro che uno scenario."

Fernando Pessoa,
"Libro dell'inquietudine"

(Jeanloup Sieff photography)

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26/03/18

"Le persone comuni aspettano che la vita schiuda loro i suoi segreti; ma ai pochi, agli eletti, i misteri della vita sono svelati prima ancora che il velo venga scostato. A volte questo è l'effetto dell'arte e soprattutto dell'arte letteraria, che agisce direttamente sulle passioni e sull'intelligenza; ma ogni tanto una personalità complessa si sostituisce all'arte e ne adempie la funzione, anzi è, a modo suo, una vera opera d'arte, giacché la vita ha i suoi capolavori complicati come li ha la poesia, o la scultura o la pittura."

"Il ritratto di Dorian Gray",
Oscar Wilde

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"Nulla è più sicuro
del suono di te
che mi leggi qualcosa
- l'appuntamento perfetto."

"Milk and Honey",
Rupi Kaur

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"Nel suo delirio poco prima aveva rimproverato il cielo di non ascoltarlo e il cielo in tutta la sua ampiezza si era chinato sul suo letto: due grandi braccia femminili, bianche fino alle spalle, si protendevano verso di lui. Gli si annebbiò la vista dalla gioia e, come si cade in deliquio, precipitò in un mare di beatitudine. Tutta la vita aveva fatto qualcosa: era stato ininterrottamente occupato, aveva lavorato in casa, curato, pensato, studiato, prodotto. Com'era bello smettere di agire, affaticarsi, pensare di lasciare per un po' questa fatica alla natura, farsi cosa, proposito, prodotto nelle sue clementi, incantevoli mani, prodighe di bellezza!"

"Il dottor Živago",
Borís Leonídovič Pasternàk

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25/03/18

"Non è l'angolo retto che mi attrae, né la linea diritta, dura, inflessibile, creata dall'uomo. Quello che mi affascina è la curva libera e sensuale: la curva che trovo sulle montagne del mio paese, nel corso sinuoso dei suoi fiumi, nelle onde dell'oceano, nelle nuvole del cielo e nel corpo amato di una donna."

Oscar Niemeyer

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"Questo silenzio è un momento del linguaggio;
tacere non è esser muti,
è rifiutarsi di parlare,
quindi parlare ancora."

Jean-Paul Sartre

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"Togli le lettere d’amore dallo scaffale dei libri,
le foto, gli appunti disperati,
sbuccia la tua immagine dallo specchio.
Siediti.
Banchetta con la tua vita."

Derek Walcott

(Ruslan Lobanov photography)

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"L'anima gemella esiste ed è in ognuno di noi. Essa non è che il riflesso del nostro specchio interiore: saremo in grado di trovarla solo quando saremo totalmente pronti a guardarla, a guardarci."

Fabio Privitera

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24/03/18

Sono già pronto
piegato e pressato
bocciòlo senz’aria.
Puoi cogliere e premere
oltrepassare il velluto
aprirmi la veste.

Sono bianco
papavero raro.
Mi serve un tuo soffio
per non esserci più.

Antonella Palermo

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"Come sono difficili le parole - non vi pare?
La nostra parola giusta
si indirizza solo a noi stessi, o quantomeno
solo noi stessi la udiamo in modo giusto.
Tutto il resto, pretesti grandi o piccoli,
mercanteggiamenti, mascherate."

Ghiannis Ritsos


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"Le poesie che ho vissuto tacendo sul tuo corpo mi chiederanno la loro voce un giorno, quando andrai. Ma io non avrò più voce per ridirle allora. Perché tu eri abituata a camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul letto, gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le mani sui ginocchi, mettendo in mostra provocante i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così, dicevi, ricordarmi così coi piedi sporchi, coi capelli che mi coprono gli occhi, perché ti vedo più profondamente così."

Ghiannis Ritsos

(Ryan Muirhead photography)

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23/03/18

"Lasciami entrare nel tuo intimo alfabeto
per conoscerlo con il proprio nome
e attraverso le tue lettere
parlare di quello che rimane
e anche di aurore e di nebbie.

Lasciami entrare per impararti
e girare nell’orbita delle tue voci
parlandoti di quello che mi accade
mentre ti descrivo.

Voglio dare testimonianza agli uomini
delle tue enne e delle tue zeta
svestirti davanti a loro come una bambina
perché tutti s’esprimano con un accento puro."

Homero Aridjis

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"Giacere sveglio al tuo fianco
nel profondo rifugio del tuo sogno.
A faccia in giù, respiri
un canto della terra
che non ricorderai al risveglio.
Misuro il mio essere su questo canto."

Jorge Riechmann


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22/03/18

"Ringrazio i miei sogni perché sanno accarezzarmi nelle giornate in cui la realtà mi maltratta."

Jean-Pierre Claris de Florian

(Artur Kos photography)

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"Non sai nemmeno come è fatta, la mia spalla,
che curva prende.
Se si mette stretta e diventa nido
o si fa parete.
E le mani, non hai sentito che sono storte.
Ma la caviglia si gira a pensare
e fa girare il collo, acuto,
agli uomini infedeli.
Questo mio odore che dici buono
dove ti resta?"

Antonella Palermo

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"Per quanto sia vasta l’oscurità dobbiamo procurarci da soli la nostra luce."

Stanley Kubrick

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21/03/18

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"E poi e poi e poi
e poi e poi...
non ho più voglia di parlare
son confuso 
non so neanche decifrare
questo gran rifiuto che io sento
non so se è un odio esagerato
o un grande vuoto
o addirittura un senso di sgomento
di disgusto che cresce
che aumenta ogni giorno
mi fa male tutto quello che ho intorno.

E poi e poi e poi
questo gran parlare
che mi viene addosso,
bocche indaffarate
volti da rubriche di successo
eterne discussioni,
sono innocue esibizioni, ma fa effetto
questo gusto, questo sfoggio
di giocare all'uncinetto con le opinioni
sono stanco vorrei andarmene lontano
ma purtroppo mi ci invischio
ogni volta mi accanisco
è una droga, non ne posso fare a meno.

E poi e poi e poi
e poi e poi...
ci siamo noi, un uomo e una donna
con tutte le nostre speranze, le nostre paure
che a fatica ogni giorno cerchiamo di capire
che cos'è questa cosa che noi chiamiamo amore.

E poi e poi e poi
questo gran bombardamento di notizie
la vita è piena di ingiustizie
di soprusi veri
devi dare una mano
non puoi tirarti fuori
devi andare a votare, poco convinto
devi fare il tuo intervento
devi partecipare
a questo gioco di potere
sempre più meschino e scaltro
e tutto quello che io sento
è qualcos'altro
è qualcos'altro.

E poi e poi e poi
e poi e poi...
io e lei, un uomo e una donna
in cerca di una storia del tutto inventata
ma priva di ogni euforia e così concreta
che intorno a sé fa nascere la vita.

E poi e poi e poi
non saremmo più soli io e lei
finalmente coinvolti davvero
potremmo di nuovo guardare il futuro
e riparlare del mondo
non più come condanna
ma cominciando da noi...
un uomo e una donna."

"Un uomo e una donna",
Giorgio Gaber

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"Raccoglimi,
una sola cosa è necessaria, raccoglimi
a flutti nei tuoi occhi,
fissa le tue vette nei miei abissi,
incidi i tuoi bordi
sulla memoria dei miei palmi."

Joumana Haddad

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"Le loro conversazioni a bassa voce, perfino le più inconsistenti, erano colme di significato, come i dialoghi di Platone. Anche più dell'affinità delle loro anime, li univa l'abisso che li divideva dal resto del mondo. Tutti e due provavano la stessa avversione per quanto è fatalmente tipico dell'uomo d'oggi, per la sua artificiosa esaltazione, per la sua enfasi chiassosa, per quella mortificante inerzia della fantasia che innumerevoli lavoratori dell'arte e della scienza si preoccupavano di alimentare, perché la genialità resti un'eccezione (...). Gli istanti in cui, come un alito d'eternità nella loro condannata esistenza umana, sopravveniva il fremito della passione, costituivano momenti di rivelazione e di un nuovo approfondimento di se stessi e della vita."

"Il dottor Živago",
Borís Leonídovič Pasternàk


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20/03/18

"Se accettassi questa ritmica in levare
mi affrancherei dalla dispensa piena
e brinderei con l’aria.

Se scartassi il macramè ai confetti
o la spugna della melagrana
potrei arrivare agli acini rubini.

Se accettassi il tempo debole
mi salverei."

Antonella Palermo

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