29/04/20

Il rimpianto è un tipo di dolore molto particolare; di fronte a esso siamo impotenti. È come una finestra che si apre di sua iniziativa: la stanza diventa gelida e noi non possiamo fare altro che rabbrividire.

"Memorie di una geisha",
Arthur Golden

(Nell Donovan photography)


28/04/20

Ora mi dici con un gesto della mano
che è una splendida ala,
l'impossibilità di questo amore.
Come un uccello sei nel dominio dell'aria
e come una stella asservita a un percorso
che tu rendi lampeggiante di forme
quando, bianca, attraversi la notte
e, attraversandola, svanisci
e, invece, lasci in me
l'amata luce che penetra nel sogno,
aroma che risveglia il cuore.

Balthazar Transcelan

(Alberto Buzzanca photography)


27/04/20

Fu allora che vissi l’effetto luna piena. L’avevo chiamato così. Mi sentivo come una grande luna che continua a crescere piano piano, notte dopo notte, per arrivare allo stadio completo, luminosissimo, in cui niente manca, niente è di troppo… Nella vita di tutte noi c’è una luna piena. Se soltanto sapessimo riconoscerla per godercela almeno un po’, per sentirci diafane e realizzate.

Marcela Serrano,
da "Dieci donne"

(Axel Photo Art)


25/04/20

Ti preservi verginità
non di bambina,
ma sublime verginità
di donna.

Evgenij Aleksandrovič Evtušenko,
da "Poesie d'amore"

(Hélène Dourliand photography)


21/04/20

Chi è colui che amo?
Non lo saprete mai.
Scruterete i miei occhi per scoprirlo
e altro non vi vedrete che il fulgore dell'estasi.
Io lo imprigionerò
perché mai possiate immaginare
chi ho dentro il cuore,
e lì lo cullerò, silenziosamente,
ora dopo ora,
giorno dopo giorno,
anno dopo anno.
Vi darò i miei canti,
ma non il suo nome.
Lui vive in me come un morto nel suo sepolcro,
tutto mio,
lontano dalla curiosità,
dall'indifferenza,
dalla malvagità.

Alfonsina Storni


20/04/20

Tu tienimi
e io mi trasformerò in meraviglia,
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte
fa crescere il grano.
Porta
il corpo amato,
come vita segreta –
preservata –
sotto lo spesso ghiaccio
della memoria.
Tu tienimi
come guscio di noce
nel pugno
fessura tra i mondi.
C’è silenzio tra te e me
c’è perla.
Ti tengo.

Chandra Livia Candiani,
da “La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore”

(Dmitry Chapala photography)


18/04/20

E resto in silenzio sulla soglia di me. Qui dopo una giornata di parole. Le disperdo nel vento e osservo i comportamenti, me lo hai insegnato tu. 
I comportamenti vestono i caratteri. Il resto serve a poco. Anche le parole. Io invece vesto il mio sentire. Mi resta addosso tutto ciò che penso (...). Perché prima di ogni cosa ci sono attimi e preludi, ci sono sguardi e tempeste, parole e voglie, prima di tutto c’è quell'intimità col cielo che va oltre. E in quell'intimità mi ritrovo sempre con l’anima nuda.
Entra nel mio silenzio e lavami con premura il cuore.

Beatrice Niccolai

(Daniele Rebecchi photography)

16/04/20

A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi.

Carl Gustav Jung,
da "Liber Novus"

(Céline Andréa photography)


14/04/20

Quanta mitezza inconsapevole
nutriamo sempre in noi.
La rassegnazione e la semplicità
la mancanza di ansia.
Solo bruciando bruciando
tutto il superfluo sarà possibile
un passo a ritroso.
Non pettinarti senza che un ricciolo
ti scappi via. Ne avrei paura.

Maurizio Cucchi,
da "Paradossalmente e con affanno"

(Daniel Murtagh photography)

Petali all'alba

Stanza dopo stanza, lampada dopo lampada,
i palazzi si risvegliano
e tutto intorno la pioggia apre i suoi petali
con un lento sussurro che percorre
sete e tendaggi.

Dormiamo dentro a un fiore che si alza
troppo lentamente sul mondo.
Tuttora ignoriamo da quale paese remoto
ci ha portati il sonno,
ma ci risulta che tra la notte e il giorno
siano passati gli anni…

La pioggia sta schiudendo la sua corolla
nel mezzo della quale ci svegliamo.

Ora so che il tuo sorriso, i tuoi capelli,
i tuoi occhi dove la notte si attarda,
la neve che cade sui tuoi seni
e queste stesse parole
sono anche petali di qualche immenso calice,
petali che si stanno aprendo, amore mio,
con lo stesso sussurro della pioggia sui vetri.

Eugenio Montejo,
da "Papiri amorosi"

(Céline Andréa photography)

12/04/20

Io ho anche combattuto per incontrarti ancora
ho scartato albe,
impacchettato valigie
e abbandonato la mia casa
ho dimenticato i miei armadi,
lasciato i cassetti
in disordine
e sono uscita correndoti incontro
nulla importava:
percorrere cento chilometri,
fare la coda,
perdere i bagagli
nel viaggio
nulla importava:
la stagione,
l’ora del giorno,
il vestito che indossavo
la strada
mi mostrava sempre
il cammino delle tue mani.

Ángela Ramos

(Céline Andréa photography)

10/04/20

La mano è felice oggi.
Un fare niente la riempie di pace vegetale.
Sono come in attesa.
Sono un animale che ozia,
che riposa nella sua buccia,
un frutto appeso al ramo nella maturazione.
Sono un pugno di ghiaia del vialetto.
Una sterpaglia secca
in attesa indifferente d’acque.

E così pacificata e illesa
ancora incolume alla vita
deposta ogni pretesa, senza dolore oggi
porto il mio colore rosa
come bandiera,
niente altro che uno stare quieti in attesa.

Niente altro che questo qui e ora.

Mariangela Gualtieri,
da "Bestia di gioia"

(Cyriaque Billard photography)

08/04/20

Questa sera
somigli a tutti gli uomini
amati da me negli anni,
angeli-capitani, pianori di pace
nel frastuono del mondo.
Il mio genio era acuito, i sensi illuminati.
La grazia e la forza tua me li riportano
ma tu non sei loro, loro non sono te.
Erano i gradini per raggiungere la vetta,
fascio di luce del tuo solo nome.

Maria Luisa Spaziani

07/04/20

Ti voglio guardare
mentre hai gli occhi chiusi,
guardare il sole che ti passa
sulla fronte, le mani
che toccano la rosa sul tappeto,
e poi divampare in altri luoghi,
baciarti tra le gambe,
incollare le spalle alla parete.

Ora la casa diventa una foresta,
non ci sono più chiavi né finestre,
la tua bocca raccoglie il mio naufragio,
il seme è sui denti,
il mondo è immacolato e leggero.

Franco Arminio

(Cyriaque Billard photography)

05/04/20

Ti offro la mia anima spoglia
come una statua non ricoperta da alcun guscio.

Nuda come la pura impudicizia
di un frutto, di un astro o di un fiore:
di tutte queste cose che hanno l'infinita
serenità di Eva prima di essere maledetta.

Di tutte queste cose,
frutti, astri e rose,
che non provano la vergogna del sesso senza velamenti,
alle quali nessuno oserebbe fornire drappeggi.

Senza veli, come il corpo di una divinità serena
dall'intenso candore di un giglio!

Nuda, e completamente aperta,
per l'ansia di amare.

Juana de Ibarbourou

03/04/20

Non so come dirti che ti cerca la mia voce
e l’attenzione comincia a fiorire,
quando avanza la notte splendida e vasta.
Non so cosa dire, quando a lungo i tuoi polsi
si riempiono di uno stupendo brillare
e ti scuoti come un pensiero appena sovvenuto.
(...)
Quando le foglie della malinconia
si raffreddano con astri
accanto allo spazio
e il cuore è un seme inventato
nel suo fondo buio e nel suo turbine di un solo giorno,
tu trascini i sentieri della mia solitudine
come se la casa intera ardesse poggiata sulla notte.

Herberto Hélder de Olivera


02/04/20

Inutile rammendare i ricordi
o cercare lo stesso filo rosso
con cui un giorno cucimmo sogni.

Inutile
rovistare nel dolore di turno
per trovare lo stesso presupposto
che perdona ogni sbaglio.

Tu eri il tarlo
del mio cuore di legno.
Ciliegio accertano i conoscitori dei frutti
perché ti mangiavo un poco alla volta
come tu entravi in me,
bucandomi nel profondo.

Inutile ora
catalogare i giorni
che non hanno nemmeno il peso
della memoria.

Di quello che fu,
solo tagli e incisioni
strillano sulla corteccia;
ma nel silenzio trafigge la luna
quell’albero senza foglie.

No, nessun innesto.

Usato e provato più volte
questo mio
è un dolore sempre vergine.

Beatrice Niccolai

01/04/20

Io non sono tra i miei complici
se non dentro gli occhi tuoi chiusi
con vespri car (di) nali
nel nostro (in) chiostro il cedere
del non sempre nella cenere.
Fatti ancora un po’ più vicina
così da leccarti l’anima
assente, prima della terza stanza.
Quanto il male inutile quanto il male
colonia del sangue e delle ossa,
si credeva si scherzasse
nella saliva che scendeva.
Nell’incavo della fuga rimane
acacia. Polve di miele le lune.
Estradizione al contrario,
spaesamento di un luccichio.
In bocca il sapore tuo
è il sapere del mio Dio.

Marco Luppi,
da “Dalla parte della radice”

(Cyriaque Billard photography)