Non esistono atti della carne e atti dello spirito, amori erotici e amori sentimentali. Il divino e l’infernale, il puro e il torbido, il morale e l’immorale, il sublime e l’infimo, sono sempre intimamente connessi. Possano le parole, la poesia e la fotografia, continuare a lungo nel dirigere, dalle loro diverse prospettive, il desiderio e gli atti viziosi, il sacro e il profano, in tutta la loro nobiltà. Dal cielo, attraverso il mondo, fino all'inferno... se vorrete.
28/03/21
Strano come, dopo aver vissuto tanta passione,
tanti colpi e pianti, tanta intensa gioia,
io sia potuta diventare così distaccata,
disgustata da tutte quelle inutili finzioni con gli altri,
quelle attrazioni improvvise che sono la mia condanna.
Sylvia Plath
(David Dubnitskij photography)
25/03/21
Scordare è più crudele di dimenticare: chi è dimenticato viene tolto dalla mente, chi è scordato viene tolto dal cuore. E se io abito nel tuo cuore e tu mi cacci, io non avrò altro posto dove stare. Dimenticami, ma non scordarmi.
Giulia Carcasi,
da “Io sono di legno”
(Stephan Rappo photography)
23/03/21
21/03/21
15/03/21
Quando mi chiese cosa mi colpisse di una donna, la guardai e dal mio vocabolario tirai fuori la “bellezza intelligente”. Per dipingere il suo sguardo attonito le spiegai che essa potrebbe essere intesa come una “password immaginaria” che apre le porte delle stanze dormienti del cuore. Intendo le mie. È qualcosa che influenza fortemente il mio mondo, i miei venti, i miei passi, la densità delle note sui miei pentagrammi: la mia musica. La bellezza intelligente non è un luogo prettamente estetico, è uno stato empatico al di là di due occhi, in un’anima; la sensazione di sentirsi appagati anche solo quando una donna muove le mani, sfiora i suoi capelli o quando, assopita, i suoi capelli sono mossi proprio come i suoi pensieri, dal vento.
Green Eyed Vincent,
da “Nell'universo di un numero primo”
(Andreea B. Ballen photography)
14/03/21
Amo della poesia la spontaneità della prosa
e l’immagine velata,
senza una luna per l’eloquenza:
quando cammini scalza,
la rima abbandona l’amplesso delle parole
e si spezza la cadenza
al culmine della prova.
Un poco di notte accanto a te
basta per farmi uscire dalla mia Babilonia
verso la mia essenza, la mia fine.
Nessun giardino in me
e tu, tu sei tutta.
E da te trabocca il me libero e buono.
Mahmoud Darwish
(“Circle” by David Dubnitskij)
06/03/21
Tu sei la processione di tutti i miei se
La barra di un timone che è in balia dei flutti
L’acquazzone che disseta i campi asciutti
E che prosciuga me
Sei la liberazione della mia città
Tu sei l’arpione che mi sta spellando il cuore
L’espressione che cancella ogni rancore
E in silenzio sta
Tu sei premio e punizione
Le mie ali di cartone
Sei il burrone
Dove cado giù
A braccia tese e mani vuote
Suonerò finché non senti tu
Non ho altro che dodici note
Un po’ di parole appresso e niente più
E niente più
E niente più
Sei la maledizione, la benedizione
La sottomissione e la ribellione
La disperazione, poi l’esaltazione
La passione e la crocefissione
La resurrezione e infine l’ascensione
Claudio Baglioni,
“Dodici note”
(Ruslan Lobanov photography)
02/03/21
Il pensiero di te,
che ha origine in me stesso,
viene da altrove, suppongo,
e lontano, per questo mi chiama,
o è come se lo facesse,
e spesso sorprende la mente
intenta al lavoro, alla guida, a se stessa
nel riflesso che rigira il presente.
Rigira l’origine, il pensiero,
e quando arriva ci trova già
rivoltati verso il futuro, in fuga
da noi stessi, pieni di desiderio
di essere stati.
Celeste è questa facoltà che hanno gli umani
di rivivere, rimorire lontani,
celeste è il colore del cielo,
a volte, quel colore inventato da noi
umani, forse da uno rimasto solo
e nel pensiero vicino all’amore
come vicino all'amore nessuno.
Gian Mario Villalta
(Alberto Buzzanca photography)
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