30/06/18

Solitaria

"Il mio cuore s'è arricchito con il passare degli anni,
Ho meno bisogno ora che quando ero giovane
Di aprirmi a ogni nuovo venuto,
O di mettere i miei pensieri in parole con la mia lingua.

E' tutt'uno per me ch'essi vengano o vadano
Se ho me stessa e il governo della mia volontà,
E forza d'inerpicarmi una notte d'estate
Per vedere le stelle sciamare sopra il colle.

Pensino pure ch'io li amo più ch'io non faccia,
Pensino pure che mi stanno a cuore, seppure vago sola,
Se ciò nutre il loro orgoglio, che importa,
Poi ch'io sono completa in me stessa
come un fiore o una pietra?"

Sara Teasdale

(Randall Hobbet photography)


"Di te
hanno sentito parlare le onde,
come carezzi,
come baci,
come sussurri il “cosa” e il “sì”
tutt'intorno alla gola,
alla baia,
sempre noi la luce e l’ombra
sempre tu la piccola stella
e sempre io l’oscuro natante
sempre tu il porto e io il faro di destra
il molo bagnato e il bagliore sopra i remi
in alto nella casa con i rampicanti le rose intrecciate
l’acqua che si fa fredda
sempre tu la statua di pietra
e sempre io l’ombra che cresce.
Tu l’imposta accostata,
io il vento che la apre."

Odysseas Elytīs

(Randall Hobbet photography)


29/06/18

"Non è niente del tuo corpo
né la pelle, né gli occhi, né il ventre,
né quel luogo segreto che entrambi conosciamo,
fossa della nostra morte,
conclusione della nostra sepoltura.

Non è la tua bocca - la tua bocca
uguale al tuo sesso -
né l’incontro esatto dei tuoi seni,
né la schiena dolcissima e liscia,
né il tuo ombelico in cui bevo.
Né sono le tue cosce dure come il giorno,
né le ginocchia di avorio infuocato,
né i tuoi piccoli piedi sanguinanti,
né il tuo profumo, né i tuoi capelli.

Non è il tuo sguardo - che cos'è uno sguardo? -
triste luce distratta, pace senza padrone,
né il quaderno del tuo udito, né la tua voce,
né le occhiaie che ti lascia il sonno.

Neppure è la tua lingua di vipera,
freccia di vespe nell’aria cieca,
né il calore umido dell’asfissia
che sostiene il tuo bacio.
Non è niente del tuo corpo,
né un filo, né un petalo,
né una goccia, né un granello, né un momento.

È solo questo posto dove eri,
queste mie braccia ostinate."

Jaime Sabines
"Da quando l’ho incontrato non ha mai smesso di recitare poesie. Poemi interi che imparava a memoria. Lui declamava e io fantasticavo che li riscrivesse per me sola. Che la poesia fosse la chiave del mio corpo?
La poesia era sempre tra noi. Lui mi amava con i versi degli altri. Quando partiva per un viaggio, mi telefonava per dirmi il titolo di una raccolta o di una poesia. Io cercavo il poeta, leggevo le parole, e me lo sentivo accanto: Pessoa, Kavafis, Char, Michaux e altri che non conoscevo.
Con lui ho ripreso a scrivere le mie poesiole, che sono diventate il rito iniziatico di ogni nostro incontro.
Mi chiedeva le mie parole e io, in silenzio, gli porgevo il foglio con la poesia. Lui la leggeva come se partisse alla scoperta del mio lato oscuro, della parte più profonda di me che si cela dietro la mia frivolezza e le mie risate inconsistenti. Scopriva quello che non osavo rivelare nemmeno a me stessa.
In silenzio ripiegava il foglio con cura e se lo faceva scivolare in tasca. Che il mio corpo fosse una delle chiavi della poesia?
Basta che io mi veda nuda nello specchio perché mi torni in mente come parlava del mio corpo. Dei miei seni, del mio sesso, delle mie natiche, della mia pelle, del mio odore. Risento le sue parole e tremo. Risento le sue parole, le sue carezze, i suoi sguardi e tremo.”

Salwa Al-Neimi,
"La prova del miele"

(Guido Argentini photography)

28/06/18

"L’intera vita dell’anima umana è un movimento in penombra. Viviamo, al crepuscolo della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa pensiamo di essere. Nei migliori di noi vive la vanità di qualcosa, e un errore le cui dimensioni non conosciamo. Siamo qualcosa che avviene nell'intervallo di uno spettacolo; a volte, attraverso certe porte, intravediamo quel che forse non è altro che uno scenario. Tutto il mondo è confuso, come voci nella notte."

Fernando Pessoa,
"Libro dell'inquietudine"

(Guido Argentini photography)

"Di conservarle sforzati, poeta,
anche se poche sono che s'arrestano,
le tue visioni erotiche.

Svelale inducile nei versi.

Di possederle sforzati, poeta,
quando dentro la tua mente si destano,
la notte, o nell'avvampo del meriggio."

Konstantinos Kavafis

(Jiří Růžek photography)

"Tu scorri
E io ancora attendo di fare un passo.
Tu volgi altrove la battaglia.
Così mi diserti.
Io non t’ho mai seguito.
Non vedo chiaro nelle tue offerte.
Quel poco che voglio, tu non lo porti mai.
A causa di questa assenza, io desidero tanto.
A così tante cose, quasi all'infinito…
Per colpa di quel poco che manca, che tu non porti mai."

Henri Michaux


"Non apparteniamo ad alcuno
se non al punto dorato
di quella lampada a noi sconosciuta,
a noi inaccessibile,
che tiene desti il coraggio e il silenzio.

Tu sei lampada, tu sei notte.
Questa finestrella è per il tuo sguardo.
Questa panca per la tua fatica.
Questo po' d'acqua per la tua sete.
I muri, i muri sono di colui che la tua chiarità
mette al mondo."

René Char,
"Poesie"

(Guido Argentini photography)

27/06/18

"Non ho mai immaginato che il detonatore dell’esplosione potesse essere una canzone (...). Le foto dei viaggi appese sulla prima parete dell’entrata, un globo rosa su ogni porta; la parola amore scritta con il rossetto sullo specchio della nostra stanza e tante altre stupidaggini di quelle che mi avevano sempre fatto credere che la sottigliezza fosse un valore femminile. Ora, solo ora mi sono fermato a pensare a quello che alcune volte mi dicevi a tal proposito: la sottigliezza non dev'essere per forza stupida e neppure esclusivamente femminile."

"La Contemplazione",
Edgar Borges

"Anni questi anni passati così
Aridi, sterili, vuoti
È l'era delle immagini
C'ha rubato il cuor
L'inventiva, le idee, le parole
Oh certo che provo qualcosa per te
Ma dire amore è difficile
L'epoca del "tun tun cha pa tu pa tum"
C'ha stordito il cuore
Siamo isole senza valore..."

"A casa di Luca",
Silvia Salemi

(Rolland András Flinta photography)


26/06/18

"Quando scivoliamo l’uno nell’altra
i nostri volti si fanno più nitidi
sui segreti colori della terra
che si mescolano in un alone verde turchese
del centro rosso rubino
che ci scaglia fuori nella notte estiva
finché il miele selvatico comincia
a gocciolarci dalle punte delle dita.

E il tuo corpo, che è stanco di viaggiare
come una tribù nomade in estinzione
trasforma la mia anima nel mio sesso
mentre i miei pensieri diventano femminili
e fuggono, casti come polene
seguiti da una scia di sangue e profumo.

E il tuo profilo egizio si volta
verso il riflesso di un sapere obliato dei tuoi occhi nei miei
e fa accendere una serie di invisibili lettere che dicono
come tutto è già scritto, ma nulla è stato letto
finché non sarà scritto ancora,
dalla mia vita sulla tua e dalla tua sulla mia
mentre uno di noi è sempre diretto da sud a nord
e l’altro sempre diretto da nord a sud."

Henrik Nordbrandt

(Adolfo Valente photography)


"Profumo di frutta matura,
il cielo ambrato del mattino,
le prime grida
sulla spiaggia arenosa,
e orme, splendenti
come bianche conchiglie
sul greto, e lenti,
freddi sorsi di echi.

Sei qui e qui rimani
e seppur sì smisurato
come minuto seme
mi celo nel tuo silenzio.
Profumo di maturità."

Miroslav Kosuta


25/06/18

“Ecco lo spazio magico in cui niente si è detto
ma il senso affiora da nebbie di preistoria.
Dormiamo in case lontane chilometri
ma i nostri sogni si congiungono in alto.

È così perfetta l’attesa (o l’intesa)
che sarà peccato trasformarla in parole.
Dovremmo preferire alla vita il silenzio
anche se questo silenzio è quintessenza della vita."

Maria Luisa Spaziani

"Nulla di ciò che t'offro
è irraggiungibile:
cieli e solchi d'uccelli,
carezze come nubi
(il tuo cuore che batte inimitabile).
Tutto questo è possibile
senza bisogno di fantasticare.
E mai nessuno chiederà in che giorno
o in che mese viviamo.
Un lampo che s'incunea dentro il tempo
è quanto ci rimane da salvare.
L'illusione di stare l'un con l'altro.
Nulla di ciò che t'offro
può sembrare impossibile:
pensieri in volo simili ad uccelli,
un ponte teso fra i nostri due mondi."

Francisco Véjar,
"Canciones imposibles"


"Gli spiriti acuiti dalla consuetudine della contemplazione fantastica e del sogno poetico, danno alle cose un'anima sensibile e mutabile come l'anima umana; e leggono in ogni cosa, nelle forme, nei colori, nei suoni, nei profumi, un simbolo trasparente. Talvolta la visione è così lucida che produce in quegli spiriti un'angoscia: si sentono essi come soffocare dalla pienezza della vita rivelata e si sbigottiscono dei loro stessi fantasmi."

Gabriele D'Annunzio,
"Il piacere"
(1889)

24/06/18

"Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole: 
ed è subito sera."

Salvatore Quasimodo


"Pazza idea di far l’amore con lui
pensando di stare ancora insieme a te
folle, folle, folle idea di averti qui
mentre chiudo gli occhi e sono tua.

Pazza idea, io che sorrido a lui
sognando di stare a piangere con te
folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te."

Patty Pravo,
"Pazza idea"

(Rolland András Flinta photography)


- "Alice ma tu ogni tanto impari qualcosa
dalle tue esperienze passate o cosa?"
- "Cosa".

“Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”,
Lewis Carroll

(Rolland András Flinta photography)


23/06/18

"Una parte del pomeriggio era passata, ma molto ne avanzava, e ciò che ne avanzava era della qualità più fine e più rara. L'ora vera e propria del crepuscolo era ancora lontana; le ombre si allungavano lentamente, e la scena esprimeva quel senso riposante di attesa che è forse la ragione più vera del fascino di una simile scena in un'ora come questa. Dalle cinque alle otto corre in certe occasioni una piccola eternità."

"Ritratto di signora",
Henry James

(Bert Verwelius photography)

"Stanotte ti ho toccato e ti ho sentito
senza che la mia mano si perdesse più in là della mia mano,
senza che mi sfuggissero il corpo e l’udito
in modo quasi umano
ti ho sentito.

Palpitante, non so se come sangue o come nube,
errante,
quasi in punta di piedi, per la casa, oscurità crescente,
oscurità calante, corresti scintillante.

Corresti per la mia casa di legno,
apristi le finestre
e udii il tuo palpito tutta la notte,
progenie degli abissi, silenziosa
guerriera, così terribile, così sublime,
che tutto ciò che esiste, per me, ora,
senza il tuo fuoco è semplice chimera."

Gonzalo Rojas Pizarro

(Lauren Bentley photography)


22/06/18

"Colmami della tua dolcezza.
Che la tua saliva bagni il mio palato.
Sii in me come è il legno nel ramoscello.
Che non resisto più così, con questa sete
che mi brucia."

Juan Gelman


"Eccoti qui a riempire la giornata
di cose e di rammendi da fare
tra ferita e ferita
aspettando che finisca l’attesa
che arrivi la sorpresa d’un avviso
l’offerta d’una mano per accarezzarti il viso
la voce d’un umano."

"Assonanze",
Lucio Maraini


21/06/18

"I loro incontri scorrevano dapprima nelle vene.
L'attesa.
Attesa e paura.
E poi speranza.
Ogni imprevisto avrebbe vanificato il loro momento.
Potete immaginare i loro occhi quando, finalmente,
erano gli uni dentro quelli dell'altro.
Il battito del cuore aveva la forza di sollevare
la stoffa dei vestiti.
Il respiro si tramutava in vento.
Le braccia in radici.
Un corpo solo.
Molecole d'anima attive."

"Ho cercato nei vostri cuori",
Paola Felice

"Ti sogno oggi come ieri senza guardare, attenta solo al pulsare del tuo sangue che evoca precipizi assolati, vuoti di frescura.
Io solo da te posso sapere - non mi è dato in natura lo specchio, ma solo il lago, il mare - solo da te uomo mio se ha grazia la mia fronte, leggerezza il mio passo, se sorrido.
Sei entrato nella stanza e l’aria s’è improvvisa colmata di tenerezza intorno al mio corpo in attesa. Sei entrato nella stanza e (improvvisa) l’aria intorno al mio corpo s’è colmata."

"Il vizio di parlare a me stessa",
Goliarda Sapienza

"Non è accaduto nulla pressappoco:
è che siamo diventati grandi.
Ricordi? Il rumore delle zanzare
che morivano fulminate.
E io t’aspettavo.
Il cuore spalmato sugli occhi,
aspettavo tu arrivassi
col treno vecchio per immergermi
nell’acqua, aspettavo il tramonto
sicura d’averti a mare calmo
(...)
I gechi m’accompagnavano
a casa e sola ridevo
dei nostri baci, delle tue mani
sul mio corpo pulito.
Il cuscino fresco m’ammutoliva
fino a farmi sognare pure le rose.
Come fessura d’un muro
all’alba era l’amore,
pieno di luce immacolata.
Ora no: colpa tua, mia,
nostra, loro.
Ora i gechi non mi sembrano
più coccodrilli.
Torno a casa da sola,
qualche volta.
Dei muri (senza fessure) ho imparato
il calore della controra.
Quello forte che soffoca,
ma se una volta respiro
riconosco l’odore della malva.
Tanto vale, tanto valevi
ed io te ne sono grata.
Resto sveglia:
non è attesa questo mio non dormire
è riconoscermi negli occhi
degli altri, di un altro."

Maria Del Vecchio

20/06/18

"Al pari di un profilo conosciuto,
o meglio sconosciuto,
senza pari fra gli altri animali,
unica terra
la tua forma casuale quanto amai."

Sandro Penna

(Lauren Bentley photography)


"Ho liberato la stanza dove dormo, dove sogno,
Liberato la campagna e la città dove passo,
Dove sogno da veglio, dove il sole si alza,
Dove nei miei occhi assenti, la luce si addensa.

Mondo a casaccio, senza superficie e senza fondo,
Dalle grazie dimenticate appena riconosciute,
La nascita e la morte mescolano il loro contagio
Nelle pieghe della terra e del cielo confusi.

Non ho separato nulla ma ho raddoppiato il mio cuore.
Amando, ho creato tutto: reale, immaginario.
Ho dato la sua ragione, la sua forma, il suo calore
E il suo ruolo immortale a colei che mi illumina."

Paul Éluard

(Lauren Bentley photography)


"Forse la giovinezza
è solo questo perenne amare i sensi
e non pentirsi."

Sandro Penna

(Lauren Bentley photography)


19/06/18

"Non era per me...
Già lo sapevo.
Ma ho saputo illudermi
così bene con le bugie
e giocare al gioco
della falsa felicità,
che talvolta mi dimentico
– vedi come sono bambina? –
che stavo giocando
che tu mi amavi."

Ernestina de Champourcín


"Che il bello e l'incantevole
siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.

E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere,
non somigliano a noi - effimeri-,
non raggiungono il fondo dell'anima.

No, il bello più profondo e degno dell'amore 
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.

Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge e scorre, alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare."

Hermann Hesse,
"La felicità. Versi e pensieri"