Sei stata tu, forse il nostro disordine,
forse le dita libere,
il loro movimento ansioso che interroga,
che chiede alle mani
e percorre le linee
dell’ultimo desiderio quando ti svegli,
o forse sono stato io,
con la lingua sull'orlo della notte.
[…]
Il resto della carne si incatena
alle abili gambe e alle braccia,
per affondare nel mondo e possedere
come un’oscura bocca
che lo ingoia tutto, e ci trascina.
Se qualche volta ti cerco o sei tu
a cercare me, ci incontriamo.
Nessuno domina
da un’elevazione che minaccia le vertigini.
Juan Carlos Abril
(Jamie Fraser photography)