30/09/23

Semineremo la lavanda nella casa che non è nostra, ma che di diritto ci appartiene, e a marzo aspetteremo la fioritura delle camelie. Mi racconti che staremo qui per sempre in silenzio, l'edera rampicante avvolgerà la casa e nessuno ci troverà... Le tue carezze mi raggiungeranno dappertutto, con le dita sceglierai una strada e la percorrerai intera, girerai sui fianchi e poi ti perderai e passerai alla schiena. Ti confonderai e ti smarrirai ma di nuovo troverai la strada lungo quelle che chiami le Vie dei Canti.

Stefania Piloni,
“Prima di questo letto”

(Bogdan Grigore photography)

29/09/23

Se volete rincorrere qualcuno fatelo restando ferme:
che il fiato manchi all'altro, non a voi.

Ima GI

27/09/23

Piacevole sempre
Respirare d'istinto
Già oltre il muro del suono
Il mio lamento, la mano...
[…]
Nel sospiro mio d'amore
Fra le pieghe della luna
Nella voce, mio, vorrei sentirti mio
Nel segreto del silenzio
Fra le fusa di una notte
Ospitarti piano e risentirti...

“Sentirti”,
Patty Pravo

(Mikhail Tishkoff photography)

25/09/23

Poi ci vedevamo sempre più spesso.
Io stavo su un margine dell’ora,
tu – sull’altro,
come due manici d’anfora.
Solo le parole volavano tra noi,
avanti e indietro.
Il loro volteggio si vedeva appena,
e di colpo
piegavo un ginocchio
e conficcavo il gomito nella terra,
solo per vedere l’erba inclinata
dalla caduta d’una parola,
come sotto la zampa d’un leone in corsa.
Le parole ruotavano, ruotavano tra noi,
avanti e indietro,
e più t’amavo più
ripetevano, in un volteggio appena visibile,
la struttura della materia, da capo.

Nichita Stănescu,
da “Una visione dei sentimenti”(1964)

24/09/23

Sono così.
Esisto in questo oscillare.
Mai ferma,
mai solo una cosa o l’altra.
Mi muovo costantemente
da un lato al limite più estremo dell’altro.

Sarah Kane

23/09/23

Tu non ricordi
ma in un tempo
così lontano che non sembra stato
ci siamo dondolati
su un’altalena sola.
Che non finisse mai quel dondolio
fu l’unica preghiera in senso stretto
che in tutta la mia vita
io abbia levato al cielo.

Michele Mari,
“Cento poesie d’amore a Ladyhawke”

(Photo by Peter Gowland, 1959)

22/09/23

Dove sei immagine mai perduta
pensiero proibito che reggi il tempo
precipitoso ormai e appari dai fumi
della sfera magica nel tuo ardore di forme
svegli il desiderio assopito e scompari.
Se ti fermassi, se smettessi un momento
questo tuo gioco a nasconderti…

Antonio Di Mauro

(Stefan Rappo photography)

21/09/23

Fammi andar via
Liberami
Da questa prigionia
Fammi andar via
Risparmiami
Un'altra litania
Non serve a niente dire che mi ami
Ma tanto chi ci sente
Se per noi
Si parleranno d'ora in poi
I legami
Un minuto di raccoglimento
Oggi si è spento un sogno
Conti fino a cento
E torni a vivere
Perché hai bisogno
E se andrai lontano, fa che non sia troppo fuori mano
O trova un posto irraggiungibile

E calerà la fine
In questo cine senza schermo
Io e te come in un fermo immagine
Attori e spettatori
Chiama la polizia
Che ho appena fatto fuori
La tua bella allegria
Per risparmiarle ancora dei dolori
Non la potevo più soffrire
Non dovrà soffrire più

Ci amammo alla follia
Poi siamo rinsaviti
Per quella malattia di noi guariti
Dal quel fottuto medico del tempo
Al crocevia di una via crucis
Via la croce e così sia
Fammi andar via
Aiutami
In questa eutanasia

Non ci ameremo più qui ma attraverso
Ciò che in altri giorni avremo perso
E nei ritorni della gelosia

Ce lo divideremo
Quel che pagheremo al boia
Per crepare poi di noia o nostalgia
Ma che sia morte e mai ferita
Quando tu chiederai
I baci e un'altra vita
Agli uomini usurai
Diglielo che tra noi non è finita
Che ti ho fregato tutto, che sei in lutto
Che sei roba mia

L'avrebbero chiamato poi
Il nostro numeretto
E tocca pure a noi, noi dentro il sacchetto
Di questa sporca tombola del mondo
Che vuoi che sia
Sia che sia sì, sia che sia no
Lascia che sia così
Poi sia poesia

Fammi andar via
Perdonati
Questa vigliaccheria
Fammi andar via, via
Fallo per me
Fammi andar via da te

Claudio Baglioni,
“Fammi andar via”

(Andrey Vahrushew photography)

20/09/23

L’anima si sceglie il proprio compagno
poi chiude la porta
così che la maggioranza divina
non possa più turbarla.

Impassibile vede i cocchi che si fermano
laggiù al cancello.
Impassibile vede un Re inginocchiarsi
alla sua soglia.

Io so che tra tantissimi
l’anima ne scelse uno
per poi sigillare come fossero pietra
le valve della sua attenzione.

Emily Dickinson

(Ima GI by Alessandro Lercara)

19/09/23

In ogni mappa c’è una specie di trance,
un sussurro che insiste: la geografia
è destino, checché tu ne dica.
Ricordi i ponti di Königsberg,
il sussurro continua.
Era un problema insolubile,
come pure la tua voglia di
muoverti, di perderti in qualsiasi
nuova topografia si possa evocare
con un giro di bussola –
come fosse una roulette, e non
una bacchetta da rabdomante
che continua a ricordarti che
chiunque cambi il cielo su di sé
senza cambiarsi l’anima, non cambia nulla.

Rishi Dastidar

(Céline Andrea photography)

17/09/23

L'estate era sul declino ma io, fatta sensibile e morbosa da straordinarie commozioni, tendevo ancora ogni mio pensiero, come bandiera che proceda contro vento, verso la torrida stagione che mi lasciavo indietro, e che aveva sconvolto la mia fanciullezza, e mutato la mia sorte. Ancora oggi, in certo modo, io sono rimasta ferma a quella fanciullesca estate: intorno a cui la mia anima ha continuato a girare e a battere senza tregua, come un insetto intorno a una lampada accecante.

“Menzogna e sortilegio”,
Elsa Morante

16/09/23

Ladri quei raggi, a rapirti dentro,
mentre si posano sul tuo corpo bianco,
a voler trafiggere la pelle,
fin quasi dove la vista non arriva,
ad incantar quei lineamenti puri,
ad adornarli fra luci e ombre
che disegnano il tuo viso.
Lasciano immaginare i seni,
nella penombra avvolti,
fin giù sui fianchi.
Dormi Venere, riposi.
Solo la Luce cammina a perlustrare Te,
lì dove ti adagi,
Lei sola, avida di goder
del tuo contatto, del tuo profumo,
teofania di un corpo che non muta.

Alfonso Bordonaro

(Galya photography)

14/09/23

Se non avrò di nuovo il dono prezioso del tuo peso,
se il tuo collo non si piegherà ancora sotto il giogo
di una mia carezza, né le ginocchia mai più
imprigioneranno le ombre,
se non tornerai a torturarmi con i tuoi lenti
prodigi della carne e del desiderio,
guarda,
non mi interessa:
posso ricrearti tutto, ricomporti,
salvarti dalle ore divorate,
posso vivere di quello che ti ho rubato,
della rendita d'amore che
abbandonasti nel mio letto,
come una triste conchiglia.

Josefa Parra

(Chantal Convertini photography)

12/09/23

Meraviglioso è l’Attimo in cui
sveglia sui tuoi dubbi
stringo patti con le mie fragilità
su percezioni intense.
Inestimabile è l’Istante in cui
le tue mani forti e vere
si posano sul mio domani
con fare limpido.
Ore, Attimi e Istanti di noi,
nudi di falso e di ipocrisie,
nudi di finte allegorie.
Anime nude da mediocrità.

Selene Pascasi

(Mira Nedyalkova photography)
Si levò il sole nella mia vita. Prima soltanto come leggero bagliore di luce all'orizzonte, quasi come a dire, è da questa parte che devi guardare. Poi giunsero i primi raggi, tutto si fece più evidente, più facile, più leggero, più vivo e divenni sempre più felice; infine il sole si trovò al centro del cielo della mia vita e ardeva, ardeva, ardeva.

“Un uomo innamorato”,
Karl Ove Knausgård

(Kesler Tran photography)

11/09/23

Ti devo spiegare
tutta, ti devo girare e stendere
come un aquilone per farti
volare. Distesa sembri più grande:
ristretta. Sei l’inebriante
mancamento che mi aspetta.

Raimondo Iemma

(Joao Guedes photography)

09/09/23

In questa notte in cui tutto trabocca
sii magica virtù all’incrocio dei tuoi sensi,
dei loro strani incontri sii tu il senso.

Rainer Maria Rilke,
“Sonetti ad Orfeo”

(Marcos Cabrera photography)

08/09/23

Tutti abbiamo bisogno talora di un complice,
qualcuno che ci aiuti a usare il cuore.
Che ci aspetti orgoglioso nelle vecchie stanze,
che denudi il passato e disarmi il dolore.

Prodigioso, unico, padrone del suo silenzio.
Qualcuno rimasto nel quartiere dove nascemmo o
che perlomeno si accolli i nostri rimpianti
finché la coscienza non apponga il suo perdono.

Complice dell'immaginario ci difende dal mondo,
dalla sciabolata del raggio e dalle fiamme del sole.

Mario Benedetti
(da Adioses y bienvenidas, 2005)

(Adolfo Valente photography)

07/09/23

Chi provoca confusione nella nostra mente
mette ordine nella nostra anima.

Ima GI

(Dave McEllistrum photography)

05/09/23

Quando ti ho incontrato, eri per me l’una e l’altra cosa: il Senso e lo Spirito. Essi non si separano mai, Ingeborg… Sei e resti la giustificazione del mio Dire. Ma solo questo, il Parlare, non è assolutamente nulla, io volevo anche essere muto con te.

“Troviamo le parole. Lettere 1948-1973”,
Ingeborg Bachmann - Paul Celan

(Jean Claude Sanchez photography)

03/09/23

Non importa quanto tu sia lontano.
I legami tra le anime esistono perché creati dal pensiero.
Fili invisibili che legano ricamando sull’anima
tutto ciò che gli occhi non possono vedere,
e lo trasformano in emozione, in gioia, in dolore.
Anche in ricordo.
In sorriso o in lacrima.
Avviene tutto dentro.
Nei meandri del cuore, nei nascondigli della mente.
E vivono come tatuaggio sulla pelle dell’anima.
E arrivano ovunque.
E toccano l’Oltre.
Un pensiero mi lega a Te.
Un pensiero che gli altri chiamano amore.
Io invece lo chiamo con il Tuo Nome.

“Legami”,
Catherine Morena Ramos

(Ima GI by Alessandro Lercara)

02/09/23

Forse mi dimenticherai.
Lo scorrere del tempo ti aiuterà:
altri sguardi, altri sorrisi
desteranno un sussulto nel tuo cuore.
Un altro sole ti scalderà.
Altre piogge, altre lacrime bagneranno il tuo volto.
Altre brezze si confonderanno
con i tuoi sospiri
ed io non sarò più per te che un nome, un’ombra.
O forse un giorno,
quando cercando te stessa
avrai ancora affondato le mani nella vita,
quando sarai finalmente convinta
che chi sei è dentro di te,
non fuori, non nei corpi più belli,
non nei paesaggi profumi sapori più splendidi,
ma dentro di te,
forse allora mi ricorderai
e saprai che ciò che vedesti specchiato nei miei occhi
fu quel luogo recondito.
Ciò che svelammo un attimo insieme
fu noi stessi.
E fu il sussulto più dolce, più vero.

Allan Riger-Brown

(Adolfo Valente photography)