31/10/20

Voce così bassa e calma
senza peso di carne, di colore,
avviluppata di fumo, di sonno,
potessi udirti, così come ora,
in quell’ora.

Diego Valeri,
da "Verità di uno"


29/10/20

Questa luce che tocca
ottobre e il mondo,
calma scomparirà
da sé in silenzio
nella sera del tempo,
e questa nebbia
bianca sulla città
lascerà intatto
tutto il vuoto dell’epoca,
il ritratto di ogni cosa che, ferma,
a voce spenta,
niente saprà di noi...
come l’odore
della notte di vento.

Francesco Scarabicchi

28/10/20

Nulla è nell'intelletto che non si trovi prima nei sensi.

Tommaso d'Aquino

("The Polaroid Collection",
Helmut Newton photography)


26/10/20

Della sua fragilità in quell'istante amai proprio quello che dell'amore si paga più caro: l'assenza di calcolo e di misura che appartiene solo alle cose nate libere.

Michela Murgia,
da "Chirú"

(Ruslan Lobanov photography)

25/10/20

Non lo saprà nessuno
che abbiamo vissuto,
che abbiamo toccato le strade coi piedi
che andavano allegri,
non lo saprà nessuno.
Che abbiamo guardato il mare
dai finestrini dei treni,
che abbiamo respirato
l’aria che si posa
sulle sedie dei bar,
non lo saprà nessuno.
Siamo stati
sulla terrazza della vita
fintanto che sono arrivati gli altri.

Nino Pedretti


24/10/20

Tra molti anni mi resterà l'impronta su quel divano di pelle marrone, anche se lui non si vedrà più, sarà tornato a casa sua da un pezzo. E io toccherò la sua orma sul divano e la sentirò vera, ancora. Voi non lo potete sapere, ma io sarò come quel divano di pelle: custodirò le impronte di chi è passato di qua, di chi mi ha fatto sentire utile nello sforzo, di chi si è poggiato sul mio corpo e lo ha reso felice e stanco.

Giulia Carcasi,
da "Io sono di legno"

(Alberto Buzzanca photography)

23/10/20

Solo in quell'istante mi accorsi che quella donna, a modo suo, aveva anche una certa nobiltà. Era nobile la materia umana di cui era fatta. Questo mi stupì, ma lo trovai al tempo stesso piuttosto normale. Già allora ero perfettamente consapevole che a rendere nobili gli esseri umani non sono né il rango né i natali, ma il carattere e l'intelligenza.

Sándor Márai,
da "La donna giusta"

(Domenico Monteleone photography)

22/10/20

Inautunnarsi, nel presagio
di un nuovo inverno: qualcosa
ancora riluce dal fondale opaco
dell’estivo tempo sfinito, estinto.
Lasciarsi accadere come in sogno,
portare da questo vento improvviso
latore di tempesta, che sia,
che ci riporti la vita odorosa
di buono, fragrante e ripulita:
nuvole alte e compatte sopra
la verdeazzurra maestà del mare,
lo sguardo ora libero si allunga
nell’aperto orizzonte sgomberato,
e la linea di volo dei gabbiani
che si disegna, larga, in controluce
pare annunciare, nell’aria sottile,
silenziosa, un brivido inatteso,
la parvenza alata di un sorriso.

Giovanna Rosadini

20/10/20

Non sai nemmeno come è fatta, la mia spalla,
che curva prende.
Se si mette stretta e diventa nido
o si fa parete.
E le mani, non hai sentito che sono storte.

Ma la caviglia si gira a pensare
e fa girare il collo, acuto,
agli uomini infedeli.

Questo mio odore che dici buono
dove ti resta?

Antonella Palermo,
da "La città bucata"

18/10/20

Apro sempre la porta ai venti
ed a te bellissima creatura:
la chioma che mi porgesti fu per me
discesa e risalita.

Giancarlo Serafino,
da "D'incondizionato amore"

15/10/20

Sarà perché nutrirsi di dettagli
amplifica la profondità dell’uomo
il motivo della mia facile illuminazione
l’apprezzamento del tenue
in ogni cellula di pelle
separata dal vetro controluce
una distanza nitida dal tatto che
lascia godere il luccichio delle cose mute.

Paolo Castronuovo,
da “Labiali”

(Cyriaque Billard photography)


14/10/20

Nessuno ama un altro, ma ama piuttosto
quel che di sé c'è in lui, o che suppone.
Non ti dolga non essere amato. Sentono
chi sei: uno straniero.
Cura di essere chi sei, ti amino o no.

Fernando Pessoa


12/10/20

Il sesso apre vertigini
nel corpo della donna
e lo sguardo si accalca
tra le sue ombre
e ne soffre il pensiero.
Il desiderio è questo
fruttificare della commozione
al limitare delle membra.

Valerio Magrelli


11/10/20

La carne ci vuol poco a soddisfarla. È il cuore a essere insaziabile, il cuore che ha bisogno di amare, di disperarsi, di ardere di un fuoco qualunque.

Irène Némirovsky,
da "Il calore del sangue"


10/10/20

Sono già pronto
piegato e pressato
bocciòlo senz’aria.
Puoi cogliere e premere
oltrepassare il velluto
aprirmi la veste.

Sono bianco
papavero raro.
Mi serve un tuo soffio
per non esserci più.

Antonella Palermo,
da "La città bucata"

(Céline Andréa photography)

09/10/20

Se tu mi avessi persa per la strada come capita alle cose più importanti quando cadono per sbaglio dalle tasche o ancora peggio vengono rubate, sarebbe stato meglio che restarti in salvo su un ripiano che si riempie, che cresce con il mucchio delle ore. Mi muovo attorno a te come la polvere e non mi hai mai sentito camminare.

Isabella Leardini,
da "Una stagione d'aria"

(Alexander Talyuka photography)


07/10/20

Sia il canto sussurrato di una lampada o la voce di una tempesta, sia il respiro della sera o il gemito del mare intorno a te, sempre veglia alle tue spalle una vasta melodia intessuta di mille voci, dove da un punto all'altro il tuo assolo trova spazio (...). Struggenti nostalgie che dispensano benedizioni. La nostra pienezza si compie lontano, nello splendore degli sfondi. Dove è volontà e movimento. Dove si narrano storie di cui noi siamo i titoli in ombra.

Rainer Maria Rilke,
da "Appunti sulla melodia delle cose"

06/10/20

Né mistero né dolore,
né volontà sapiente del destino:
sempre quell’incontrarci ci lasciava
l’impressione di una lotta. 

Ed io, indovinato dal mattino
l’attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.

Anna Achmatova,
da "La corsa del tempo"

(Céline Russo photography)

05/10/20

Se non avessi creato il mio mondo,
probabilmente sarei morta in quello degli altri.

Anaïs Nin

(João Guedes photography)


03/10/20

Mi dico che forse in fondo, la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo... un sempre nel mai. Sì, proprio così, un sempre nel mai.

Muriel Barbery,
da "L'eleganza del riccio"

01/10/20

È bello, amore, sentirti vicino a me nella notte,
invisibile nel tuo sogno, seriamente notturna,
mentr'io districo le mie preoccupazioni
come fossero reti confuse.

Assente il tuo cuore naviga pei sogni,
ma il tuo corpo così abbandonato respira
cercandomi senza vedermi, completando il mio sonno
come una pianta che si duplica nell'ombra.

Eretta, sarai un'altra che vivrà domani,
ma delle frontiere perdute nella notte,
di quest'essere e non essere in cui ci troviamo

qualcosa resta che ci avvicina nella luce della vita
come se il sigillo dell'ombra indicasse
col fuoco le sue segrete creature.

Pablo Neruda