Non esistono atti della carne e atti dello spirito, amori erotici e amori sentimentali. Il divino e l’infernale, il puro e il torbido, il morale e l’immorale, il sublime e l’infimo, sono sempre intimamente connessi. Possano le parole, la poesia e la fotografia, continuare a lungo nel dirigere, dalle loro diverse prospettive, il desiderio e gli atti viziosi, il sacro e il profano, in tutta la loro nobiltà. Dal cielo, attraverso il mondo, fino all'inferno... se vorrete.
29/03/22
Vorrei poter soffocare
nella stretta delle tue braccia
nell’amore ardente del tuo corpo
sul tuo volto, sulle tue membra struggenti
nel deliquio dei tuoi occhi profondi
perduti nel mio amore,
quest’acredine arida
che mi tormenta.
Ardere confuso in te disperatamente
quest’insaziabilità della mia anima
già stanca di tutte le cose
prima ancor di conoscerle
ed ora tanto esasperata
dal mutismo del mondo
implacabile a tutti i miei sogni
e dalla sua atrocità tranquilla
che mi grava terribile
e noncurante
e nemmeno più mi concede
la pacatezza del tedio
ma mi strazia tormentosamente
e mi pungola atroce,
senza lasciarmi urlare,
sconvolgendomi il sangue
soffocandomi atroce
in un silenzio che è uno spasimo
in un silenzio fremente.
Cesare Pavese
(Céline Andrea photography)
28/03/22
23/03/22
La grazia è una guerra strepitosa
che si gioca sul podio del corpo,
a distanza di anni
ha lo stesso implacabile profumo,
lo stesso ancestrale adattamento.
La grazia non concede interviste
e propone linee imperfette
nel suo guardaroba,
trionfa ad altissima concentrazione,
l’unica leggerezza che sopporta è il sacrificio.
Anna Buoninsegni
21/03/22
18/03/22
Niente, è che a me piacciono da sempre le cose mute,
quando l’io zittisce
e si alza il volume della voce
non solo degli uccelli
ma anche del silenzio dell’armadio
e del tavolo
della lampada e del letto.
Allora niente,
vivo in una nuvola di luce
dove tutto rabbrividisce
e fa parola, allora bevo
all’orlo del mondo
alla sua fontana.
“La precisione dell’amore - La bambina pugile”,
Chandra Livia Candiani
16/03/22
Quando arriverà il passato
questo giorno sembrerà
soltanto una fiamma
battuta dal tempo
e il tuo passo proverà
ancora a percorrere
i campi e i boschi
e le strade e le case
e i tuoi occhi
cerchiati dal vento
e la notte scivolerà
dalla tua bocca.
Quando tornerà il passato
ci incontreremo
al termine di questo silenzio
e tornerai
a essere
in ogni cosa.
Fernando Zamora
14/03/22
Ada faceva così, quando sentiva che la cosa che stava aspettando da tanto era a portata di mano, era lei a fare un passo indietro, giusto per conservarne un pezzetto e fare una piccola scorta di tutto quello che aveva provato fino a quel momento. Aveva capito che le cose, quando finiscono, lo fanno in silenzio. Mentre quelle che iniziano fanno un rumore bellissimo.
“Il rumore delle cose che iniziano”,
Evita Greco
10/03/22
Accadeva sempre qualcosa di meraviglioso quando stavo con lei, esperienze lunari [...]. Ma il nostro mondo si apriva a tempo, tra un incantesimo e l'altro si formava un vuoto temporale che mi costringeva a entrare e uscire da due dimensioni e a impersonarne la contrapposizione.
Desideravamo quello che non c'era, i desideri che spesso sono solo spinte verso il nulla, prive di oggetto, ci parlavano dell'incapacità di stare nel destino, del bisogno di rifugiarsi in un sogno, in quello che non era ancora accaduto.
“Maestoso è l'abbandono”,
Sara Gamberini
(Radoslaw Pujan photography)
07/03/22
06/03/22
05/03/22
Oh Queneau
Queneau
ma dimmi, a cosa servono i poeti
e tutta la fatica quotidiana
per svellere dall’ombra le parole
Queneau, sai dirmi a cosa può servire
se i loro corpi vedo evaporare
come la rugiada del mattino
se i poeti attraversano invisibili
la linea luminosa del mattino.
Vincenzo Mascolo,
“Q. e l’allodola”
03/03/22
Io che ho sempre adorato le spoglie del futuro
e solo del futuro, di nient'altro
ho qualche volta nostalgia;
ricordo adesso con spavento
quando alle mie carezze smetterai di bagnarti,
quando dal mio piacere
sarai divisa e forse per bellezza
d'essere tanto amata o per dolcezza
d'avermi amato,
farai finta lo stesso di godere.
Giovanni Raboni,
“Canzonette mortali”
02/03/22
Non può essere peccato questo darsi,
questo sfilarsi a precludere il nulla,
questo atto di fede.
Che nessuno pensi di venire da noi con un racconto
pieno di repressione e di negazioni.
Chi non percepisce la generosità
della mia pelle e delle tue mani
non deve parlare.
Amalia Bautista
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