29/04/22

La sensualità è una potenza segreta
del mio corpo, dissi a Eduardo.
Un giorno si manifesterà,
 intatta in tutta la sua ampiezza.
Aspetta solo un po'.

“Henry & June”,
Anaïs Nin

(Max Soloviev photography)

28/04/22

Ho un fiore in mano forse.
Strano.
Nella mia vita deve esserci
stato un giardino un tempo.
Nell’altra mano stringo
una pietra.
Con fiera grazia.
Nessun sospetto
per preavvisi di mutamenti,
sentore di difese piuttosto.
Nella mia vita deve esserci
stata ignoranza un tempo.
Sorrido.
La curva del sorriso,
il cavo del mio umore,
somiglia a un arco ben teso,
pronto.
Nella mia vita deve esserci
stato un bersaglio un tempo.
E predisposizione a vincere.
Lo sguardo affondato
nel peccato originale:
assapora il frutto proibito
dell’attesa.
Nella mia vita deve esserci
stata fede un tempo.
La mia ombra, nient’altro che un gioco del sole.
Addosso un’uniforme d’incertezza.
Non ha ancora fatto in tempo a essermi
compagna o delatrice.
Nella mia vita deve esserci
stata abbondanza un tempo.
Tu non ci sei.
Ma se c’è un precipizio nel paesaggio
se io sto sull’orlo
con un fiore in mano e sorrido,
vuol dire che da un momento all’altro arriverai.
Nella mia vita deve esserci
stata Vita un tempo.

Kikí Dimoulà

26/04/22

Te, nuda dinanzi la lampada rosa,
e gli avori, gli argenti, le madreperle,
pieni di riflessi
della tua carne dolcemente luminosa.

Un brivido nello spogliatoio di seta,
un mormorio sulla finestra socchiusa,
un filo d’odore, venuto
dalla notte delle acacie aperte,
e una grande farfalla che ignora
che intorno a te
non si bruciano le ali,
ma l’anima.

Luciano Folgore

24/04/22

Improvvisamente ho avuto la sensazione che tutto fosse come dovrebbe essere, e niente si poteva aggiungere a questa felicità, a questa contentezza. Questo era tutto quello che c’era, e tutto quello che poteva esserci. Il meglio di tutto si era dato appuntamento in questo momento.

“Nell'intimità”,
Hanif Kureishi

(Alexandra Terletska photography)

22/04/22

Un'intera notte
(o un suo minuto frammento)
a fare i conti con l’inconscio
a frugare nella penombra di labirinti
a rincorrere seduzioni di fughe
i più rinnegati desideri
imprevedibili trame rimandi
la forma di un rondò di Mozart
il quartetto K.173
o all'angolo estremo
il Violin and String di Morton Feldman
note rare lunghe ripetute
intercalate da silenzi
ti catapultano
al di fuori dei molti tempi
staccati da ogni contiguità
in questa cornice di non realtà
tenti di riappropriarti del tuo mondo
come quel frammento di visione 
che stai cercando disperatamente
silenziosamente
di ricordare.

Ubaldo de Robertis

(Art Tavee photography)

21/04/22

Una volta
E per pochi giorni
Molto tempo fa
Io e te
Improvvisamente fummo fin nell'intimo
Noi.
“Noi due” potevo dire
Nelle ore voraci che furono nostre.
Da tempo
Se parlo di te
Posso usare soltanto
La terza persona: Lei.

José Emilio Pacheco

19/04/22

Ogni donna è sconosciuta per un uomo,
ma non voglio immaginare che cosa sogni,
piuttosto vorrei entrare nei tuoi sogni,
non per sbirciare o capire,
ma per baciarti anche lì dentro,
per baciarti nell’intimo di un segreto.
Se ci riuscissi, ti immagini?
Baciarti nei sogni.
Non mi sazia immaginarti.

Filippo Timi

(Alexey Trifonov photography)

17/04/22

16/04/22

Apro sempre la porta ai venti
ed a te bellissima creatura:
la chioma che mi porgesti fu per me
discesa e risalita.

“D'incondizionato amore”,
Giancarlo Serafino

(Alexandra Terletska photography)

14/04/22

Una mobilità meravigliosa, incantevole, una vivacità aerea: il gatto. Ogni seduzione è felina. Come se le apparenze si mettessero a funzionare da sole e a concentrarsi senza fatica. Felinità delle apparenze. Niente se ne scatena, tutto vi s'incatena. Perché la felinità non è altro che la concatenazione suprema del corpo e del movimento.

Jean Baudrillard

(Anastasia Mihaylova photography)

13/04/22

Quando vieni da me
il tempo si ferma.
Le nostre braccia e le gambe
s'intrecciano
e le bocche ci aiutano a superare
le dimensioni dei corpi,
a congiungerli
in un solo corpo;
anche le cose, stupefatte,
si collocano
sul piano del letto.
Noi due, sdraiati sopra,
siamo vicinissimi alle stelle.

Vanja Strle

11/04/22

Mi espando e vivo
illegalmente
in aree che gli altri
non riconoscono reali.
Là mi fermo ed espongo
il mio mondo perseguitato,
là lo riproduco
con amarezza ribelle,
là lo affido
a un sole
senza forma, senza luce,
immobile,
personale.
Là accado.
A volte però
tutto questo s'arresta.
E mi restringo,
a forza rientro
(rassicurante)
nell'area ammessa
e legale,
nell'amarezza terrena.
E mi smentisco.

Kiki Dimulá,
da “L’adolescenza dell’oblio”

(George Mayer photography)

09/04/22

Sto seduto come un invalido nel deserto
del mio desiderio di te.
Mi sono abituato a bere la notte lentamente, 
perché so che la abiti, non importa dove,
popolandola di sogni.

Juan Gelman,
“La notte lentamente”

(James Nethercott photography)

08/04/22

Una lingua non può dire tutto;
esistono tra le sue parole
spazi bianchi e vuoti, scavati
come feritoie e silenziosi,
ma che il vento attraversa.
È di là che bisogna spiare
l’arrivo dell’ospite,
osservarne il passo e il vestito.
In questa catena di sguardi si compie
la metamorfosi del segno
verso l’estremo cerchio della vista.

Così il corpo non si perde puramente
in una variazione infinita,
ma conserva la sua forma segreta
che non muta e attraversa
identica a se stessa, tutte le proprie età.
E nel confuso accavallarsi del pensiero,
nel doloroso disordine del tempo,
attorno al suo asse si compiono
le stagioni della nostra carne.
Perciò lungo la dolce orbita del giorno
ogni gesto trascorre immemore, lentamente
maturato nel centro scuro dello spirito:
né c’è luce alcuna,
ma buio e silenzioso fermento.

Valerio Magrelli,
da “Hylas e Philonous”, in AA.VV.,
Quarto quaderno collettivo

(Diana Ageeva photography)

07/04/22

In ogni mappa c’è una specie di trance,
un sussurro che insiste: la geografia
è destino, checché tu ne dica.
Ricordi i ponti di Königsberg,
il sussurro continua.
Era un problema insolubile,
come pure la tua voglia di
muoverti, di perderti in qualsiasi
nuova topografia si possa evocare
con un giro di bussola –
come fosse una roulette, e non
una bacchetta da rabdomante
che continua a ricordarti che
chiunque cambi il cielo su di sé
senza cambiarsi l’anima, non cambia nulla.

Rishi Dastidar

(Julia Slip photography)

05/04/22

Mi piaceva la tua capacità di indovinarmi.
All'improvviso, come un dono.
Zingaro o cialtrone?
Scorre il ricordo, è sangue nelle vene.
Sbiadisce,
si allontana.
Mi piaceva quando all'improvviso sapevi indovinarmi.
L’attimo in cui eravamo due in un universo fatto da uno.

Federica Longo

04/04/22

E questo è tempo muto.
Sto tutta qui, in questo involucro di muscoli e capelli.
Sto nei malumori e nei gemiti, 
nei sorrisi e nei movimenti bruschi.
Sto nelle lacrime purificatrici
e nel reclinare la testa ridendo.
Sto. Devi solo guardarmi.

Sono l'incompiutezza e la mancanza.
Sono la libertà del non esserci e non dirlo e non farlo.
Sono che fui e forse non sarò. Sono che non so.
E tu guardami senza attribuirmi parole e senso, 
guardami e basta.

Dimmi di sì o di no, ma non pensarmi definita,
catalogata, conforme, corrispondente.
Percorri pelle, cicatrici e lividi senza chiedere.
Ascolta.
Sentirai il mio corpo irrigidirsi al toccar
punti sensibili o estendersi nell'orgasmo.
Sentirai sapore agrodolce di una me
che è tutto nell'esser niente.
Lasciami così.

Mariangela Gualtieri

(Julia Slip photography)

02/04/22

Benedico le mie mancanze
ciò che mi manca mi protegge
da ciò che perderò;
tutte le mie capacità
seccate nel prato incolto
mi difendono da quelle
sterili, insulse nel vuoto.
Ciò che mi manca m’insegna
ciò che mi è rimasto mi disorienta
perché mi mostra immagini del passato
come fossero promesse per il futuro.

Katerina Anghelaki-Rooke

01/04/22

La bellezza è estasi; è semplice come il desiderio del cibo. Non si può dire altro sostanzialmente, è come il profumo di una rosa: lo puoi solo odorare.

William Somerset Maugham

(Julia Ivashkina photography)