31/12/20

Resto sola, stanotte. Provo a bastarmi. Provo a resistere senza uno sguardo che mi approvi.

Simona Vinci,
da "In tutti i sensi come l'amore"

29/12/20

Tutto il tuo corpo ha
coppa o dolcezza destinata a me.

Quando ascendo la mano
trovo in ogni luogo lo colomba
che mi cercava, come
se ti avessero, amore, fatta d’argilla
per le mie mani di vasaio.

Le tue ginocchia, i tuoi seni,
la tua cintura
mancano in me come nel vuoto
di una terra assetata
da cui staccarono
una forma,
e uniti,
siamo completi come un solo fiume,
come una sola arena.

Pablo Neruda

(Franco Gronchi photography)

27/12/20

Togli le lettere d’amore dallo scaffale dei libri,
le foto, gli appunti disperati,
sbuccia la tua immagine dallo specchio.
Siediti. Banchetta con la tua vita.

Derek Walcott,
da "Nelle vene del mare"

(David Dubnitskij photography)

26/12/20

«Nessun limite eccetto il cielo».

Miguel de Cervantes Saavedra

24/12/20

C'è ancora qualcosa di vivo in me
che si ribella alla noia.
Sono gli sguardi lunghi
che muovono a loro modo, l'aria.
Le luminarie
perpetuano il tempo,
lo accostano a quello che non succede,
perché qualcosa avvenga.

E sarà Natale di nuovo,
come ogni anno sempre e solo a dicembre.

Voglio guardarmi ancora credere
alle bugie dell'Amore,
guardare la tua ombra arrivare,
perdere fiato
e lì in te,
essere di nuovo l'attimo
in cui tutto nasce e tutto muore.

Beatrice Niccolai

22/12/20

E il tuo profilo egizio si volta
verso il riflesso di un sapere obliato dei tuoi occhi nei miei
e fa accendere una serie di invisibili lettere che dicono
come tutto è già scritto, ma nulla è stato letto
finché non sarà scritto ancora, dalla mia vita sulla tua e dalla tua sulla mia
mentre uno di noi è sempre diretto da sud a nord
e l'altro sempre diretto da nord a sud.

Henrik Nordbrandt,
da "Il nostro amore è come Bisanzio"

20/12/20

"Pensiero"

Avere due lunghe ali
d’ombra
e piegarle su questo tuo male;
essere ombra, pace
serale
intorno al tuo spento
sorriso.

Antonia Pozzi,
da "Poesia che mi guardi"

18/12/20

Ogni tanto mi chiedo come sarebbe la vita
se ti potessi abbracciare.
La carne vuole la carne
e io sto qui a limare l’impazienza
mentre nel buio di dicembre
e dentro la mia pelle
si ripete l’amoroso crimine
della tua assenza.

Franco Arminio

17/12/20

Diversi anni dopo
per caso, un incontro.
Le nostre anime
fremevano come una poesia
davanti a noi c'era una notte intera -
mezza poesia
era ammucchiata in un angolo
l'altra
sedeva in un altro angolo.
All'alba -
ci incontrammo, come pezzi
di pagine strappate.
Tenni la sua mano
nella mia
lui accolse il mio braccio
nel suo braccio
ridevamo come un censore
e posta la pagina
su un tavolo gelido,
tirammo una riga
su quell'intera poesia.

Amrita Pritam,
da "Di volta in volta e altre poesie"

(Benoit Courti photography)

15/12/20

Scrivimi.

Mandami un piccolo fuoco,
una striscia di cielo,
una schiera
di sillabe,
un itinerario veloce, matite,
i tuoi confini, una mappa.

Scrivimi.

Uno spartito di adagi
e silenzi,
il sapore di luce
delle parole,
la distanza di un gatto, il mare,
il perimetro dello sguardo.

Un assaggio, un graffio
di solitudine pungente
come la pioggia alla fermata degli autobus,
un calendario propizio, il fruscio
del vestito, una lampada,
un pettine, confondimi
in un labirinto di luci.

Vedi,
mi aggrappo ai dettagli, annaspo
in un’ansa di vuoto,
smarrisco dicembre, dimentico
i pomeriggi in città,
le finestre.

Ma tu rovescia il mio buio, affrettati
a esistere.

Scrivimi.

Paolo Polvani,
da "Un piccolo fuoco"

13/12/20

Carissimo Signore, in fede mia non so perché sono così triste. No - lo so - il fatto è che voi mi togliete a me stessa e mi restituite a me stessa - diminuita - sono occhi umidi - mani accarezzate - e sono labbra - un tangibilissimo - e affamato -  frammento di donna - senza un desiderio suo proprio - eppure con un desiderio immenso - ah - com'è doloroso.

Antonia Susan Byatt,
da "Possessione"

(Adolfo Valente photography)

12/12/20

Eppure,
nonostante tutto,
solo noi,
sappiamo essere
così lontanamente insieme.

Julio Cortázar

10/12/20

Non ho un nome per te
non ho un nome per il bene
le parole mi visitano
dicono che il cuore è vivo
la sua pelle morbida
elastica la capienza:
ti ospito in nudità,
sulla sedia la pelle aspetta
il mattino
quando troverò per te
le parole giuste.
Ancora non so
il compito della notte.

Chandra Livia Candiani

09/12/20

Siamo definiti dalle linee che decidiamo di attraversare o di accettare come confine. 

Antonia Susan Byatt,
da "Possessione"

08/12/20

Si era sempre rappresentata in modo assai vago gli spazi interni del suo corpo, carne oscura e segreta, nero porpora, porpora nero, flessibile e malleabile, più vasta di quanto si immaginasse da fuori, senza l'appiglio di una prospettiva, nessun limite apparente. Se Daniel definiva quegli spazi muovendosi nelle loro forme duttili, tra i loro panorami ciechi, essi non contenevano né erano contenuti da tale definizione. Quel mondo interiore aveva un paesaggio nitido. Cresceva con limpida sicurezza, luce dal buio, alba di zaffiro dal nero porpora, indugiando in caverne profonde, acqua azzurra e cristallina che scorreva tra rocce di basalto.

Antonia Susan Byatt,
da "La vergine nel giardino"

05/12/20

Chi sarai questa notte dentro quel sogno oscuro,
dall'altra parte del suo muro?

Jorge Luis Borges

03/12/20

Si sentì catapultata nel mondo dai primi raggi del sole, come se fosse lei a iniziare, non il nuovo giorno.

Marcela Serrano,
da "L'albergo delle donne tristi"

(Adolfo Valente photography)