31/08/17

"Ogni volta che ho amato qualcosa con un trasporto speciale, l'ho messo sotto chiave, nel baule delle cose migliori. E a forza di tenere nascosti i miei tesori, mi sono persino dimenticata di possederli."

"La figlia dell'aggiustaossa",
Amy Tan

(Adolfo Valente photography,
"A solitary trip")


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Tasso: "Gran conforto: un sogno in cambio del vero."
Genio: "Che cosa è il vero? Dal vero al sognato, non corre altra differenza, se non che questo può qualche volta essere molto più bello e più dolce, che quello non può mai."
Tasso: "Dunque tanto vale un diletto sognato, quanto un diletto vero?"
Genio: "Io credo. Anzi ho notizia di uno che quando la donna che egli ama, se gli rappresenta dinanzi in alcun sogno gentile, esso per tutto il giorno seguente, fugge di ritrovarsi con quella e di rivederla; sapendo che ella non potrebbe reggere al paragone dell'immagine che il sonno gliene ha lasciata impressa, e che il vero, cancellandogli dalla mente il falso, priverebbe lui del diletto straordinario che ne ritrae."

Giacomo Leopardi,
"Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare"

(Adolfo Valente photography)

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30/08/17

Genio: "Quale delle due cose stimi che sia più dolce: vedere la donna amata, o pensarne?"
Tasso: "Non so. Certo che quando mi era presente, ella mi pareva una donna; lontana, mi pareva e mi pare una dea."
Genio: "Coteste dee sono così benigne, che quando alcuno vi si accosta, in un tratto ripiegano la loro divinità, si spiccano i raggi d'attorno, e se li pongono in tasca, per non abbagliare il mortale che si fa innanzi."
Tasso: "Tu dici il vero purtroppo. Ma non ti pare egli cotesto un gran peccato delle donne; che alla prova, elle ci riescano così diverse da quelle che noi le immaginavamo?"
Genio: "Io non so vedere che colpa s'abbiano in questo, d'esser fatte di carne e sangue, piuttosto che di ambrosia e nettare. Qualcosa del mondo ha pure un'ombra o una millesima parte della perfezione che voi pensate che abbia a essere nelle donne? E anche mi pare strano, che non facendovi maraviglia che gli uomini sieno uomini, cioè creature poco lodevoli e poco amabili, non sappiate poi comprendere come accada, che le donne infatti non sieno angeli."
Tasso: "Con tutto questo, io mi muoio dal desiderio di rivederla, e di riparlarle."
Genio: "Via, questa notte in sogno io te la condurrò davanti; bella come la gioventù, e cortese in modo, che tu prenderai cuore di favellarle molto più franco e spedito che non ti venne fatto mai per l'addietro: anzi all'ultimo le stringerai la mano ed ella guardandoti fisso, ti metterà nell'animo una dolcezza tale, che tu ne sarai sopraffatto; e per tutto domani, qualunque volta ti sovverrà di questo sogno, ti sentirai balzare il cuore dalla tenerezza."

Giacomo Leopardi,
"Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare"

(Adolfo Valente photography)

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"Che ne sarà di me e di te,
Che ne sarà di noi?
L'orlo del tuo vestito,
Un'unghia di un tuo dito,
L'ora che te ne vai...
Che ne sarà domani, dopodomani
E poi per sempre?
Mi tremerà la mano
Passandola sul seno,
Cifra degli anni miei...
A chi darai la bocca, il fiato,
Le piccole ferite,
Gli occhi che fanno festa...
La musica che resta,
E che non canterai?"

"Il cielo capovolto
(Ultimo canto di Saffo)",
Roberto Vecchioni

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"Il tuo corpo tagliato
da una lama di luce –
per metà carne,
per metà ricordo.
Illuminazione obliqua,
il grande letto
intero,
il tepore lontano,
e la coperta rossa.
Chiudo la porta,
chiudo le finestre.
Vento con vento.
Unione inespugnabile.
Con la bocca piena
di un boccone di notte.
Ahi, l’amore."

Ghiannis Ritsos

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29/08/17

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"Non avevo da aggiungere
altro verso,
altra parola.
Nel tuo corpo vivevo
tutta la poesia."

Ghiannis Ritsos

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"Ci fu spazio nella mia carne per te,
per te solamente
che volevi l’amplesso dei miei giorni;
un lungo peregrinare segreto
d’amore in amore
di tempio in tempio.
Una rosa mi tremava
sul ciglio delle dita
come se fosse carta di un veliero
e finalmente mi rompesti
le acque squisite della vita."

Alda Merini

(Ferdinando Scianna photography)

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"Quelli che vale la pena di amare veramente sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso. Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio, e ti trapiantano in un altro ecosistema, riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì, e ti insegnano i passi, i gesti e le parole: e tu, contro ogni previsione, sei in grado di ripeterli."

“Chiedi alla polvere”,
John Fante

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28/08/17

"Era una a cui non importava il potere dei tuoi demoni, sapeva renderli dolci come fossero angeli."

Charles Bukowski,
"Donne"

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"Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. 
Essa non vuole altro che riposare in te.
Ma schiudile 
se un giorno la sentirai fuggire. 
Fa' che siano allora come foglie 
e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro. 
Rimane uguale e sarà eterno. 
Ma diverse sono talvolta 
le vie da percorrere
in obbedienza al destino."

(Lettera di Margherita Guidacci
a Mladen Machiedo)

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"Ci siamo sempre amati come se fosse
per noi incontrarci impossibile.
Forse per questo tutto è stato tra noi vero.

Quando il sole sorge, la luna tramonta,
non possono stare insieme per un intero
giorno due fonti di luce: eppure
niente vale di più che il quasi-mistero
del loro lento, necessario inseguirsi."

Giuseppe Conte,
“Canti d’Oriente e d’Occidente”

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27/08/17

"Una donna nuda e al buio
ha un chiarore che ci illumina
in modo che se succede uno sconforto
un black-out o una notte senza luna
è conveniente e persino imprescindibile
tener vicino una donna nuda.

Una donna nuda e al buio
genera uno splendore che dà fiducia
e allora segna festa il calendario
vibrano nei loro angoli le ragnatele
e gli occhi felici e felini
guardano e non si stancano di guardare.

Una donna nuda e al buio
è una vocazione per le mani
per le labbra è quasi un destino
e per il cuore uno sperpero.

Una donna nuda è un enigma
e sempre è una festa decifrarlo.

Una donna nuda e al buio
genera una propria luce e ci accende,
il soffitto si trasforma in cielo
ed è una gloria non essere innocente."

Mario Benedetti

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"Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti. Occasioni preziose, possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa - sì, io immagino che sia nella testa - ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un po' come le sale della biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l’archivio di quella stanza: continuare a redigere schede, fare pulizie, rinfrescare l’aria, cambiare l’acqua ai fiori. In altre parole, tu vivrai per sempre nella tua biblioteca personale."

"Kafka sulla spiaggia",
Haruki Murakami

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26/08/17

"Semineremo la lavanda nella casa che non è nostra, ma che di diritto ci appartiene, e a marzo aspetteremo la fioritura delle camelie. Mi racconti che staremo qui per sempre in silenzio, l'edera rampicante avvolgerà la casa e nessuno ci troverà. Le tue carezze mi raggiungeranno dappertutto, con le dita sceglierai una strada e la percorrerai intera, girerai sui fianchi e poi ti perderai e passerai alla schiena. Ti confonderai e ti smarrirai ma di nuovo troverai la strada lungo quelle che chiami le Vie dei Canti."

"Prima di questo letto",
Stefania Piloni

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"Ho una carburazione lenta e al mattino sono impreparata, il cervello si accende verso le undici e a pranzo va meglio. Le pile le brucio di pomeriggio e la sera splendo fino a tardi, senza esaurirmi.
Ma non credo che l'Amore appartenga alla notte, per me almeno è del pomeriggio avanzato, a poter scegliere. Poi si mangia. La notte è dei libri, della musica, delle cose in casa che ti provocano e non puoi fare a meno di acchiapparle e consumarle. (...) Un appunto che ti sei fatta che è lì da un po' e ti rimane incastrato al bordo del cassetto e reclama attenzione e dignità; la pagina che vuoi rileggere, quella che spegne il tormento e fa iniziare la notte, come non cercarla se è necessaria, se evoca il sonno e la quiete.
Dunque la notte è debolezza, il fianco scoperto che si lascia aprire, la gola offerta al carnefice: giace sotto la provocazione delle cose che danno tormento, non da ultimo un uomo.
Di notte mi arrendo, se vuoi prendermi mi fai quello che vuoi, ma mi prendi debole, per voglia e per condiscendenza. Hai il mio assenso, abbasso gli occhi, mi piace e mi piace, ma portami tu. Ti trovassi io mentre leggi un libro non ti toccherei e ti passerei intorno scalza in punta di piedi. Ma se le mie caviglie ti provocassero, certo non ti darei torto, dovresti acchiapparmi con il balzo di una bestia in agguato."

"Prima di questo letto",
Stefania Piloni

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25/08/17

"La poesia -
ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so
e mi aggrappo a questo
come alla salvezza d'un corrimano."

Wisława Szymborska

(Ellen von Unwerth photography)

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"La seduzione non è per il luogo del desiderio. E’ quello della vertigine, dell’eclissi, dell’apparizione e della sparizione."

Jean Baudrillard

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"Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. Ma io ti avrò vicina. E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo."

Dino Buzzati,
"Inviti superflui"

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"Chissà perché la notte, come la gomma, è di un’infinita elasticità e morbidezza, mentre il mattino è così spietatamente affilato. La sua luce sembra puntata contro di me. Dura, trasparente, inesorabile..."

"Sonno profondo",
Banana Yoshimoto

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24/08/17

"E non era una stupida, sapeva quel che voleva - solamente voleva delle cose impossibili."

Cesare Pavese,
"La luna e i falò"

(Simon Bolz photography)

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"Si dice che ogni persona è un'isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è."

José Saramago

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"Prima di donare il mio corpo,
devo donare i miei pensieri,
la mia mente,
i miei sogni."

Sylvia Plath

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23/08/17

"Forse non si ripeterà mai più
quel momento di pace e tenerezza,
sentirsi uniti dentro all'universo
l’abbraccio che dissolve l’uno e il tutto;
e poi il vortice di rocce e di pianeti
la vertigine di baci che sconvolge,
e tutto è fuori e tutto sta lì dentro
tutto decade e tutto si fa eterno."

Giovanni Petta

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"Io non mi sono mosso, ho raccattato
ogni momento amato e poi la rabbia
che segue al tonfo, al crollo ed alla resa.
Tutto ho salvato, persino i materiali
che non aveva senso sistemare
negli angoli, a sostegno di pareti
per stanze ch’era meglio non aprire.

Tutto mi dice che tu ci sei stata
in un momento in cui non c’ero io
ed è per poco che non ti ho incrociata.
Come nel nostro amore, insomma,
 vedi io c’ero, ci son stato, ora ci sono.
Sei tu che sei mancata e ancora manchi."

Giovanni Petta

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“Qualunque cosa accada, non andare:
sono un cavallo pazzo e non sopporto
le redini che stringono il respiro
ma io senza di te non saprò stare,
tu fermati, stai lì, io torno presto.”

E poi ridevi forte del timore
che mi leggevi addosso, nello sguardo,
nell'ascoltare quelle tue parole.

"Io parto tutti i giorni ma non vado,
mi muovo, ma sto fermo senz'attesa."

Giovanni Petta

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"Il mio stare
come un portachiavi tra le tue mani.
Mentre ciondolavo
appeso alle tue ansie e desideri,
si aprivano gli abissi del pensiero
e tutto il mio adorarti si teneva
al filo sottilissimo di seta
che dal respiro tende alla bellezza.
Tu andavi e mi tenevi collegato,
ma poi mi abbandonavi sulla soglia
di stanze che si aprivano a te sola,
rifugi e solitudini cercate."

Giovanni Petta

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22/08/17

"Ho un desiderio desolato di te stasera.
Ahimè stasera e sempre.
Ma stasera il desiderio è di qualità nuova.
È come un tremito infinitamente lungo e tenue.
Sono come un mare in cui
tremano tutte le gocciole,
tremano tutte le ali dell'anima,
tremano tutte le fibre dei nervi,
tremano tutti i fiori della primavera
e anche le nuvole del cielo
e anche le stelle della notte
e anche la piccola luna trema.
(...)
Godo e soffro.
Ti ho dentro di me e vorrei tuttavia
sentirti sopra di me.
Non mi hai lasciato tanta musica partendo.
Stanotte tienimi sul tuo cuore,
avvolgimi nel tuo sogno,
incantami col tuo fiato.
Sii sola con me solo."

(Da una lettera di  Gabriele D'Annunzio
a Giuseppina Giorgi Mancini)

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"Cercate le anime con cui vibrate in sintonia,
e rafforzate i legami che vi uniscono a loro."

James Redfield,
"La profezia di Celestino"

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"Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E il Cielo in un fiore selvatico,
Tenere l’Infinito nel palmo della mano
E l’Eternità in un’ora."

William Blake

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21/08/17

"Con te imparavo linguaggi paralleli: quello della geometria del tuo corpo che mi riempiva la bocca e le mani di teoremi tremanti, quello del tuo parlare diverso, la tua lingua insulare che non di rado mi confondeva. Insieme al profumo del tabacco torna ora un ricordo nitido che lo comprende tutto in un istante che è pressappoco un vortice."

Julio Cortázar,
"La tua più profonda pelle"

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"Chissà se la bambina che eri andrebbe d’accordo col bimbo che ero io. Se potessimo farli conoscere adesso, non sarebbero molto contenti di noi. Abbiamo tutto apparentemente in ordine ma niente al proprio posto. Perché tu non sei con me, né io con te e invece loro due, sono sicuro, vorrebbero giocare insieme."

Massimo Bisotti

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20/08/17

"Concediti interamente, tutta.
Ciò che è nascosto agli altri
devi offrirmelo.
Voglio essere il Signore
del tuo corpo e del tuo spirito."

James Joyce

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"Per sentire gemere le tue labbra
nel tuo sogno ti cercai
e vagare ti vidi in un confuso
labirinto di specchi."

Antonio Machado,
"Soledades e Campos de Castilla"

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19/08/17

"Ogni memoria innamorata conserva le sue madeleine e la mia - sappilo, ovunque tu sia - è il profumo del tabacco biondo che mi consegna alla tua notte, alla raffica della tua più profonda pelle. Non il tabacco che si aspira, il fumo che fodera la gola, ma quella vaga equivoca fragranza che lascia la pipa sulle dita e che in qualche momento, in qualche gesto inavvertito, si innalza con la sua frusta di delizia a sollevare il tuo ricordo, l’ombra della tua schiena contro il velame latteo del lenzuolo. (...) Credo sia stato chiaro da sempre che non ci saremmo dati altro che il piacere e le feste filiformi dell’alcol e le strade vuote della mezzanotte. Di te conservo molto più di questo, ma nel ricordo ritorni nuda e riversa, il nostro pianeta più precipuo è stato quel letto nel quale pigre, imperiose geografie, nascevano dai nostri viaggi, nello sbarco gentile o resistito delle ambasciate coi cesti di frutta e le camuffate frecce, e ogni pozzo, ogni fiume, ogni collina e ogni distesa sono stati trovati lungo notti estenuanti, tra scuri dicerie di alleati o dei nemici. O viaggiante di te stessa, ordigno dell’oblio! E allora mi passo la mano per il viso con un gesto distratto, e il profumo del tabacco tra le mie dita torna a riportarti indietro per strapparmi a questo presente dozzinale, proietta antilopi sullo schermo di quel letto nel quale vivemmo gli infiniti percorsi d’un effimero incontro."

Julio Cortázar,
"La tua più profonda pelle"

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"Le cadeva addosso una malinconia dolce come una carezza lieve, che le stringeva il cuore a volte, un desiderio vago di cose ignote. Di giorno in giorno era un senso nuovo che sorgeva in lei, dai versi che leggeva, dai tramonti che la facevano sospirare, un'esaltazione vaga, un'ebbrezza sottile, un turbamento misterioso e pudibondo che provava il bisogno di nascondere a tutti."

Giovanni Verga, 
"Mastro don Gesualdo"


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18/08/17

"Ho  imparato a non preoccuparmi dell’amore 
ma di onorare le sue visite
con tutto il mio cuore.
Esaminare i cupi misteri
del sangue
con mente allegra e
leggera,
conoscere il flusso delle emozioni
sciolte e veloci
come l’acqua.
La fonte sembra
qualche inesauribile 
sorgente 
all'interno della nostra doppia
o triplice essenza;
il nuovo viso che io
rivolgo a te
nessuno al mondo
l’ha visto
ancora."

Alice Walker,
"Petunie rivoluzionarie"

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