27/06/24

Vieni, mia Signora, vieni,
ogni riposo spregian le mie forze,
fintanto che non mi affannerò,
io rimarrò in affanno.
Via quel felice busto, ch'io invidio
perché può starti sempre si vicino.
La tua veste, cadendo,
rivela un paesaggio così bello,
come quando l'ombra del colle
si ritrae dai prati in fiore.
Via quella metallica coronetta,
e mostra il diadema di chiome
che cresce sul tuo capo.
Via quelle scarpe,
e poi sicura penetra
in questo caro tempio d'amore,
questo soffice letto.

John Donne,
Elegia XIX - “Alla sua donna andando a letto”