14/09/24

Ma quello che mi chiedo, quello che veramente mi tormenta, è una cosa in particolare: il sesso.
Quella voglia, quel bisogno primario, il solo atto che ci ricongiunge con noi stessi, la consapevolezza di appartenere al mondo animale, quella forma suprema di egoismo che contiene contemporaneamente anche l'altro, l'urgenza di darsi per tenersi e non andare alla deriva. La geometria dei corpi che si «accoppiano», perché da due si fanno uno: questo è il solo grande mistero della carne che conosco. L'intelligenza dei sensi, l'impermanenza del piacere che va ogni volta ricercato dal principio, il miraggio del possesso che si realizza solo per i pochi attimi in cui si corre insieme verso una meta che non è mai raggiunta una volta e per sempre.
Ecco, se potessi riavere indietro una sola cosa tra quelle che ho perso per la strada verso la vecchiaia, sai quale sarebbe? Vorrei riavere indietro il desiderio!
Non il sesso, vedi bene, di quello ormai non saprei che farmene, e poi per il sesso ci sono le pilloline che puoi comprare in farmacia. No, no: io parlo proprio di quella voglia che ti strappa a te stesso per riconsegnarti cambiato: ho perso la grammatica del desiderio, come se con avessi più il bottone rosso nella testa, non so se riesco a spiegarmi.

“Grande meraviglia”,
Viola Ardone

(Emmanuel Grignon photography)