19/07/24

Era un’estate di fichi d’India e una catena di baci esauditi. Non avevo altro da desiderare oltre l’uscio dei baci. Più della libertà, ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare se stesse attraverso altre due e si confondono per appartenersi […].
I baci non sono anticipo d’altre tenerezze, sono il punto più alto. Dalla loro sommità si può scendere nelle braccia, nelle spinte dei fianchi, ma è trascinamento. Solo i baci sono buoni come le guance del pesce. Noi due avevamo l’esca sulle labbra, abboccavamo insieme.

Erri De Luca,
“Il contrario di uno”